Il Reddito di Cittadinanza è strumento di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale delle famiglie più a rischio di emarginazione. Scadenza e rinnovi
In questi ultimi tempi si sono ascoltate varie voci nel mondo politico e imprenditoriale contrarie al Reddito di Cittadinanza. I detrattori lo hanno descritto come inutile o addirittura controproducente come politica attiva al lavoro. Eppure, al di là degi abusi che pure vi sono, resta un sostegno fondamentale per milioni di famiglie in difficoltà.
I dati dell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza, pubblicati dall’Inps nel gennaio scorso, indicano oltre un milione e trecentomila le famiglie che percepiscono tale sostegno, distribuite su tutto il territorio nazionale con prevalenza nel Sud e nelle isole. Specchio dunque della difficile congiuntura economica che attraversa il Paese.
Il decreto legge del 28 gennaio 2019 n. 4 che ha istituito il Reddito indica come condizione imprenscindibile per la sua erogazione la presenza di un ISEE in corso di validità e il rispetto dei requisiti e degli obblighi di legge. Il legislatore specifica in diciotto mesi la durata del provvedimento, ma non vi è alcun limite ai rinnovi. Unica condizione prevista la sospensione dell’erogazione stessa per un mese. Tempo previsto per i controlli del caso da parte dell’INPS.
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Dunque, il mese successivo della scadenza è possibile presentare una richiesta di rinnovo. Qualora permangano i requisiti di legge e trascorso un mese dalla domanda, il Reddito sarà erogato per ulteriori diciotto mesi. Le procedure e i moduli per la richiesta sono identici a quelli delle nuove domande. Queste le modalità di presentazione:
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Infine è utile ricordare che le somme sono erogate sulla medesima Carta di pagamento nel caso in cui la domanda di rinnovo sia presentata dallo stesso richiedente. Mentre è necessario ritirare una nuova Carta, nel caso la domanda sia presentata da un altro componente del nucleo familiare.