Grazie al Decreto Rilancio, questo anno regalauno scontro del 20% sulla tassa Tari ma con alcuni adeguamenti da parte degli utenti. I dettagli
Nel contesto storico odierno, il tema dello smaltimento dei rifiuti rappresenta un permanente fronte di discussione. Nonostante tutti, in linea di massima, siamo d’accordo a sgomberare le città dall’insostenibile sovraproduzione di immondizia generata dai nostri consumi, come sappiamo, le modalità sia di eliminazione quanto di riconversione di buona parte del pattume comportano l’utilizzo di impianti invasivi se inseriti nel contesto urbano.
Il dibattito tra amministratori locali e regionali, e l’altro interlocutore, cioè la cittadinanza, finisce sovente per diventare un processo alle intenzione; a conclusione di ciò, il passaggio all’azione si tramuta in un provvedimento emergenziale che non attenua il problema, lo altera per l’inetta assenza di programmazione strutturale di una prassi ecologica urbana definitiva e realmente sostenibile.
Non è da sottovalutare che anche nell’incentivo si può contribuire alla demolizione di uno status quo arrivato al collasso. E non c’è occasione migliore di attivarsi in seno all’elaborazione di provvedimenti per rilanciare l’economia dopo un’emergenza sanitaria e lo strascico depressivo e inflazionistico della crisi bellica in Europa. Il suggerimento parte dunque dal Decreto Rilancio.
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Il decreto autorizza i Comuni ad applicare uno sconto del 20% sul pagamento di Imu e Tari per il 2022. Se la prima è l’imposta a carico dei proprietari di seconde case, negozi o fondi, la TARI riguarda la tassa di rifiuti che finanzia anche la prassi di corretto smaltimento degli stessi. Di quest’ultima ne sono esentate soltanto le abitazioni priva di utenze e, soprattutto, vuota.
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Le suddette tasse sono tasse riscosse dai Comuni e tale provvedimento consente a quest’ultimi di specificare ulteriori criteri validi per l’accesso al beneficio: uno fra tutti, la riscossione tramite addebito diretto su conto corrente bancario o postale , in modo che il pagamento risulti tracciato e non venga privilegiato il contante. La riduzione delle aliquote delle proprie entrate tributarie sarà dunque oggetto d’obbligo di delibera da parte delle amministrazioni locali. Occorre fare attenzione: lo sconto del 20% si considera un tetto massimo, pertanto ogni Comune potrà applicare anche una percentuale minore.