Assegno unico revocato: chi troverà la brutta notizia a breve

Tra i percettori dell’Assegno unico e universale, la legge interrompe il contributo mensile a questi particolari soggetti. Vediamo quali

Assegno unico revocato: chi troverà la brutta notizia a breve
INPS (Foto Adobe)

L’Assegno Unico e universale, in vigore dal 1° marzo 2022, entra dunque nel suo quarto mese di regime. L’INPS eroga oramai assegni per circa due milioni e mezzo di nuclei familiari con figli a carico fino al 21° anno di età o con figli disabili senza limiti di età; l’ampia gamma è dovuta al suo carattere universale che accorpa familiari appartenenti alla fascia dei lavoratori dipendenti, percettori di Reddito di Cittadinanza o pensionati.

La presenza all’interno del nucleo dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza rende ugualmente possibile la richiesta dell’Assegno Unico, che anzi perviene mensilmente sulla carta RdC, la apposita ricaricabile di Poste Italiane, sebbene in tempi diversi, non simultanei. Chi riceve il RdC deve compilare il modello RdC-Com AU, la stessa modulistica che occorre all’Istituto per raccogliere informazioni sul reddito dei genitori separati.

Assegno unico revocato: questi soggetti non lo riceveranno più

Assegno unico revocato: chi troverà la brutta notizia a breve
Assegno Unico INPS (Foto Adobe)

Per i nuclei familiari con un maggiorenne a carico, l’INPS attua una serie di controlli a campione con i quali viene richiesta una documentazione aggiuntiva, ossia dati che l’Ente previdenziale non è in grado di reperire autonomamente interrogando le sue banche dati e quelle delle altre pubbliche amministrazioni. Queste informazioni ulteriori consentiranno di ricevere un importo mensile più congruo alla propria posizione.

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L’interesse nell’accesso ad un profilo esatto consente inoltre di mettere mano alle possibili integrazioni e maggiorazioni; in caso contrario, sono invece inevitabili compensazioni e decurtazioni. L’assegno mensile può toccare un massimo di 175 euro, per le famiglie al di sotto di un reddito pari a 40.000 euro; altrimenti, si riduce a 50 euro, sopra i redditi con ISEE uguali e superiori a 40.000 euro.

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La presenza di più figli a carico tra i redditi più bassi permette di integrare il contributo economico mensile. Con l’attivazione dei controlli a campione, si sono generati anche altri tipi di verifiche incrociate. Ad esempio quello tra l’INPS e il Ministero della Giustizia (dal 1° giugno): l’Istituto, consultando il Casellario Centrale, può revocare il beneficio alle persone che hanno subito una condanna da meno di 10 anni. In questo modo si abbrevieranno gli elenchi dei richiedenti, accelerando le pratiche ancora in sospeso.

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