Alle porte del pagamento sulla prima rata IMU, arriva il nuovo obbligo di adempiere alla tassa sulla casa per questi coniugi. I dettagli
Il mese di giugno si caratterizza per essere la meta delle prime scadenze fiscali dell’anno: dalla prima tranche dei versamenti dei sostituti d’imposta, l’IVA, l’IRPEF, fino all’Imposta Municipale su immobili e terreni (IMU). Si concentrano tutte le date delle prime rate, dopodiché, per il saldo, tutto è rimandata tra novembre e dicembre. Almeno al momento, è bene arrivare informati agli appuntamenti più vicini, conoscendo gli ultimi aggiornamenti che talvolta giungono in extremis.
L’ultima in ordine di tempo riguarda la tassa della casa. Parliamo della nota imposta municipale, pagata pertanto ai Comuni, concernente il possesso dei beni immobiliari, la quale dal 2014, non viene più pagata dai possessori delle abitazioni principali, ad eccezione delle cosiddette case di lusso, incluse nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Al di fuori del contesto residenziale, ville, dimore storiche o di tipo signorile sono soggette all’IMU anche se sono prime case.
Imu, novità per questi proprietari
A fianco dei possessori delle abitazioni principali, sono esentati dal pagamento della tassa sulla casa questi soggetti: il nudo proprietario (se c’è un usufrutto); l’inquilino; la società di leasing concedente; il comodatario; l’affittuario dell’azienda se l’azienda comprende un immobile; infine, il coniuge non assegnatario in caso di separazione o divorzio.
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Solo per quest’anno, niente IMU anche per gli immobili catalogati D/3, ovvero fabbricati allestiti a teatri, sale e spettacoli cinematografici, ancora sotto le conseguenze deil’assenza di incassi a causa del Covid. Per quanto riguarda i nuovi soggetti coinvolti nell’obbligo, diciamo subito che la casistica si riferisce ai coniugi, intestatari di due o più appartamenti, che hanno spostato residenza e domicilio.
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Si tratta di sfruttare un’opportunità fiscale, come il trasferimento della dimora presso un’altra abitazione (mantenendo però anche la prima) per farle apparire come due prime case. Ciò è avvenuto portando una seconda casa nello stesso Comune della prima casa dell’altro coniuge, oppure in un Comune differente: sui rispettivi fabbricati è ricaduta l’esenzione dall’IMU. A partire dalla Legge di Bilancio 2020, i due coniugi, sposati o uniti civilmente, devono scegliere un solo immobile su cui non pagheranno la tassa.