Con la dichiarazione di successione, gli eredi si fanno possessori del bene immobile lasciato dal de cuius. Chi ha l’obbligo di inoltrarla
La morte di un proprio caro è sempre una circostanza spiacevole e dolorosa. Nonostante ciò è importante mantenere la lucidità per gestire tutti gli adempimenti burocratici del caso. Perché proprio in una simile momento bisogna mettere ordine – e prendere coscienza – sulle incombenze e le istanze lasciate in sospeso dal genitore o dal parente deceduto, non ultime le imposte da pagare e la dichiarazione dei redditi da presentare .
Con un determinato iter burocratico, la normativa richiede di “dichiarare” tempestivamente la “nuova” gestione dei beni di famiglia in modo da dare continuità alla loro proprietà. Nei confronti di tutto quanto una persona può possedere in vita, come beni mobili e immobili, investimenti, un conto corrente e dei risparmi, viene stabilita una prosecuzione della sua esistenza individuando, attraverso il testamento, i suoi soggetti possessori.
Successione, chi ha l’obbligo di presentare la dichiarazione?
Dopo il testamento, il patrimonio finisce per costituire un’eventuale rendita di vita per chi ne è entrato in possesso; tale conclusione sta a significare pertanto che quest’ultimo ha dunque accettato l’eredità. In effetti, non è una conclusione scontata: l’eredità può essere accettata immediatamente o niente affatto. È la legge stessa che nel periodo di sospensione, parla appunto di eredità giacente.
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Non un familiare ne ha accettato la titolarità; soltanto a questa condizione, il tribunale, su sollecitazione dei familiari, individua un curatore, il quale si impegna a curare la gestione del patrimonio, come gli interessi, le eventuali dispute, le cause e i debiti pendenti. La legge stabilisce un tempo di dieci anni, sul quale i legittimi eredi debbono riflettere se accettare o meno il lascito.
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Una volta entrato in possesso del patrimonio, il soggetto che ha ereditato deve obbligatoriamente inviare la dichiarazione di successione presso l’Agenzia delle Entrate. Ad egli corresponde l’erede, appunto, il chiamato all’eredità e il legatario o i loro rappresentanti legali; l’immesso nel possesso dei beni (in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta); l’amministratore dell’eredità; il curatore delle eredità giacenti; gli esecutori testamentari; i trustee. Se l’obbligo coinvolge più persone, è sufficiente presentare una sola dichiarazione.
