Se decidiamo di non far da soli, possiamo rimettere l’apertura della partita iva nelle mani di un CAF. Ecco quanto ci costa
In questi ultimi anni, stiamo prendendo consapevolezza di essere al centro di una vera e propria rivoluzione dentro il mondo del lavoro. I cambiamenti sociali, le trasformazioni organizzative ed economiche delle realtà produttive hanno radicalmente messo in discussione anche i più antichi elementi base che qualificano le professioni. E oggi lo Stato si trova a inseguire le mutazioni in atto, riformulando regolamenti e stilando normative ad hoc.
Molte circostanze e i noti fatti che hanno investito la collettività hanno contribuito all’avanzare di nuove correnti di pensiero su ciò che valorizza una professione, che mantiene aggiornato un lavoratore di fronte alle sfide emergenti dallo svolgimento delle sue mansioni. E infine, la nascita di nuove professioni, dettate dai tempi della rapida transizione tecnologia, e il ripensamento dei luoghi stessi di lavoro (un esempio, il remote working). Ma sono cambiati anche i principi della remunerazione.
Partita iva, quanto dobbiamo spendere se ci affidiamo a un CAF?
Nella vita delle persone, o meglio, dei lavoratori, la busta paga non è più una presenza scontata. Molti datori di lavoro del settore privato hanno chiesto ai loro dipendenti e ne richiedono alle nuove leve, l’apertura della partita iva. In passato ad appannaggio delle libere professioni, oggi lo status di lavoratori autonomi comprende una vasta gamma di impieghi, dalle professioni legate agli avanzamento tecnologici, fino, ebbene sì, ai fattorini.
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Per agevolare i giovani lavoratori, lo Stato ha facilitato, col tempo, l’entrata nel nuovo regime attraverso una soluzione fiscale agevolata. Ma vediamo quanto ci costa l’apertura di una partita iva e quali dati personali occorrono. Un commercialista o un CAF, in tal senso, può indirizzare sul regime fiscale più individualmente conveniente tra quelli a disposizione. Oltre al proprio nome, cognome, indirizzo e codice fiscale, bisogna fornire il codice ATECO, il codice identificativo che qualifica la propria attività esercitata come libero professionista o lavoratore autonomo.
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L’ATECO, nel caso del regime dei minimi, rende possibile la verifica del limite dei ricavi. Nel regime fiscale agevolato, la tassazione è secca: 5%. È la modalità più scelta per evitare i costi gestionali di una partita IVA, aggirando ulteriori tassazioni come Irpef, iva ed Irap; la sua durata, però, è di soli 5 anni solari. Un commercialista produrrebbe un onorario sulla base dell’attività in apertura: tipologia dell’attività; caratteristiche dell’attività; volume d’affari. Un CAF fornisce lo stesso servizio con costo che si aggira mediamente tra i 50 e i 100 euro, a seconda del tipo di servizio che offre e da chi esegue l’invio telematico.