Carrefour richiama precauzionalmente questo prodotto contro il rischio intolleranza per alcuni consumatori. Di cosa si tratta
Insomma, qualche detrattore non ancora del tutto convinto pensa che il cibo biologico (o, semplicemente bio, come amano dire gli appassionati) sia soltanto tutta una moda. Ad osservare la quantità di aziende che si è riversata sul mercato e l’enorme massa di prodotti che ha trascinato con sé, non si direbbe. Al di là di ogni eventuale cavalcata commerciale, di sicuro nel giro di vent’anni si è assistito ad una vera e propria rivoluzione tra gli scaffali.
Se persino nelle pietanze precotte, oppure tra i prodotti composti, troviamo nelle indicazioni della confezione che quest’ingrediente o quest’altro proviene da agricoltura biologica e certificata, dato per assodato la veridicità di quanto riportato, è merito di una sensibilità che gradualmente è avanzata tra le file di consumatori sempre più esigenti e sempre più coscienti di rinunciare all’acquisto se la provenienza non è dichiarata, nonché dubbia.
Carrefour, ritiro e invito alla restituzione per gli allergici a questo componente
Onore dunque alle “mode” se contribuiscono ad una maggiore consapevolezza negli acquisti. A fianco dei prodotti classici, “rinnovati” nella qualità, si sono fatti avanti altri cibi, ma soprattutto altri ingredienti: hanno preso posto vicino a quelle stesse cose che siamo abituati a mangiare da generazione; e forse, in questo caso, la “colpa” è da attribuire a vegetariani e vegani.
Scherzi a parte, oggi è una realtà che non pone alcuna domanda la presenza di soia, seitan, quinoa, olio di sesamo, tempeh, semi di tutti i tipi e davvero molto altro. Certo, non tutti hanno abbracciato l’utilizzo di queste ex novità (è un loro diritto) ma forse proprio per meglio presentarsi alla platea dei nuovi degustatori, le aziende produttrici cercano di portare sulla tavola le loro specialità con il loro vestito migliore: la qualità bio, ovviamente.
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Nuovi cereali, nuovi semi, magari per accompagnare un’insalatona: rappresentano un esempio i semi di chia, oltre che buoni (effettivamente), anche salutari grazie alle straordinarie proprietà benefiche (fonte di calcio, sali minerali, proteine e antiossidanti). Come sempre, anche per i semi di chia, facciamo attenzione a cosa acquistiamo, specialmente se ci viene segnalato.
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Venendo al dunque, Carrefour ha richiamato precauzionalmente tre lotti di semi di chia appartenenti al proprio marchio, prodotti dall’azienda Pedon Spa dello stabilimento di Colceresa (VI) per GS Spa. I lotti di produzione coinvolti sono quelli indicati dai termini minimi di conservazione 16/04/2023, 04/03/2023 e 27/01/2023, venduti in confezioni da 250 grammi. Si parla della possibile presenza dell’allergene soia, non dichiarato sull’etichetta. Per evitare ogni rischio si raccomanda alle persone allergiche alla soia di non consumare i prodotti segnalati e di restituirli al punto vendita d’acquisto.