Estate di rincari per gli italiani. Prezzi da capogiro per lettini e ombrelloni. In Puglia si raggiungono i 1000 euro al giorno
L’aumento dei prezzi dovuto ai rincari energetici sta condizionando il costo di vari prodotti. L’inflazione che si è innescata sta pesando sui bilanci familiari e in generale sull’economia, frenando i consumi. Il Governo è intervenuto più di una volta ma un ulteriore provvedimento è atteso nelle prossime settimane per assorbire i rincari.
Era inevitabile che l’inflazione non colpisse pure i costi dell’estate. Ai normali aumenti si aggiungono anche le speculazioni. In effetti l’aumento dell’energia elettrica c’entra poco con ombrelloni e sdraio ma di fatto i rincari sono notevoli. Nel weekend un ombrellone e due lettini mediamente costano in Italia da un minimo di 30 euro ad un massimo di 100 euro.
Spiagge d’oro in Italia
I rincari, poi, riguardano anche gli annessi servizi di ristorazione e bar presenti sui lidi privati. E’ stato calcolato un aumento medio del 10%. Clamoroso il caso delle Maldive del Salento, località situata tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca e che agli atti si chiama Pesculose. Qui i rincari hanno preso letteralmente il volo.
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Secondo quanto riportato da Il Mattino, infatti, un gazebo tocca i 1.000 euro al giorno. Si tratta di una delle strutture di lusso della piccola località dove il mare è color celeste e la sabbia è chiara come se si stesse proprio alle Maldive. Il soprannome non è un caso. Nonostante la qualità del mare il prezzo rimane assolutamente proibitivo e ingiustificato.
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E’ opportuno ricordare che già lo scorso anno si registrarono dei rincari sulle spiagge. Nel giro di due anni molti lidi hanno praticamente raddoppiato i costi. Clamoroso il caso sollevato dal sindaco di Bacoli, comune dell’area flegrea in forte crescita turistica negli ultimi anni.
Infatti, si è registrato un abuso ai danni dei bagnanti di un lido della zona. Gli tenti intenti a scendere in spiaggia, infatti, si sono visti sequestrare le borse che contenevano cibi e bevande. Un chiaro abuso visto che nessuno può essere autorizzato a mettere in atto sequestri se non in conseguenza dell’autorizzazione di una procura generale della Repubblica.