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Caos buoni pasto, ticket non accettati dai negozi: quando accadrà

La protesta dei commercianti renderà inutillizabili i buoni pasto per gli acquisti nella distribuzione commerciale e nei pubblici esercizi

Buoni pasto (Foto Adobe)

L’uso dei buoni pasto è una consuetudine di milioni di famiglie italiane. Sono un servizio sostitutivo di mensa, una misura per  abbassare i costi aziendali, agevolare e stimolare i dipendenti, accrescere il benessere nel lavoro. In pratica, il buono pasto può essere utilizzabile per il pranzo, la spesa e in qualche occasione per acquisti on line.

L’uso dei buoni pasto mette d’accordo aziende e dipendenti, favorendo entranbi le parti. Tuttavia da qualche tempo sono le organizzazioni di categorie dei commercianti ad esprimere forti malumori su questo strumento di pagamento, con dichiarazioni e azioni di dissenso esplicite.

La protesta della distribuzione commerciale e degli esercizi pubblici per i buoni pasto

Buoni pasto (Foto Adobe)

Secondo Confcommercio le commissioni sui buoni pasto sono troppo alte e non più sostenibili per gli esercenti. Secondo l’associazione di categoria si tratta di una tassa occulta che va oltre il 20% del valore del ticket. Un esborso che aggrava la già precaria situazione della distribuzione in Italia.

ll 15 giugno prossimo gli esercizi aderenti a Fida Confesercenti, Fipe- Confcommercio, Coop e Ancd Conad e Federdistribuzione non accetterano come pagamento nei loro punti vendita i buoni pasto. Una vera e propria serrata che colpirà moltissimi italiani e coinvolgerà migliaia di attività commerciali e negozi sparsi sul territorio nazionale.

Le associazioni dei commercianti chiedono una riforma che renda i ticket economicamente sopportabili. Un cambiamento che limiti le commissioni in una fase in cui i margini di guadagno degli esercizi commerciali italiani si riducono sempre più, tra incremento dell’inflazione e rincari energetici.

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La richiesta è di modificare la formula del massimo ribasso, in vista dell’imminente gara Consip Bp10 (Buoni pasti edizione 10) del valore di 1.250 milioni di euro che con le attuali commissioni comporterebbe perdite molto forti per gli esercenti.

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L’obiettivo delle associazioni di esercenti e commercianti è la la riforma del mercato dei buoni pasto intervenendo sull’articolo 144 del Codice dei pubblici appalti che prevede che lo sconto incondizionato. Quindi il 15 giugno si preannuncia una giornata difficile per chi utilizza i buoni pasto in negozi, magazzini e supermercati.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano