La Bce ha deciso dopo sette anni di aumentare i tassi di interesse. Il denaro costerà di più ma l’obiettivo finale è un altro
Gli aumenti dei prezzi iniziati già con la ripresa dei consumi conseguente alle riaperture delle attività dopo la prima ondata della pandemia, hanno avuto un incremento successivo con lo scoppio del conflitto in Ucraina. Gli aumenti dei costi energetici, dipendenti per l’Europa in gran parte dalla Russia, hanno provocato l’impennata dei prezzi.
Per questo motivo la Banca centrale europea, che si occupa di vigilare sul sistema bancario dell’area Euro e regolare il sistema finanziario affinché conservi stabilità, è intervenuta per frenare l’inflazione. L’azione necessaria è stata quella di aumentare il costo del denaro, ossia i tassi di interesse.
Mutui e finanziamenti, primi aumenti a luglio poi a settembre
Ciò vuol dire che a partire da luglio un mutuo e un finanziamento costerà di più. Si tratta di un intervento storico visto che i tassi di interessi non si alzavano da ben sette anni. La mossa provocherà nel giro di alcuni mesi la frenata dell’inflazione nell’area dei paesi dell’Euro. L’aumento dei tassi inizierà a luglio dello 0,25 mentre a settembre potrebbe arrivarne un altro di circa mezzo punto (0,50).
Leggi anche: Carrefour, spesa on line dal cellulare: come farla subito
I tassi avevano avuto un aumento già in questi mesi. Nei mercati si era già fiutato cosa stava per accadere. Oggi, infatti, sono in media all’1,08% contro lo 0,87% di un anno fa. Il problema non sorge per chi ha già acceso un mutuo a costo fisso. Nasce, invece, il problema per chi ha un mutuo acceso anche a tasso variabile. In tal caso subirà un aumento.
Leggi anche: Condizionatori: pericolo per la salute con questo errore
Tuttavia, come segnala Nicoletta Papucci di Mutuionline, c’è la possibilità per chi aveva scelto il tasso variabile di passare al fisso. Intanto si ricorda che si tratta di un 5 o 10 per cento delle persone che hanno acceso un mutuo: “Quel 5-10% che ha scelto il variabile potrebbe cogliere l’occasione per passare ora al fisso. A maggio il tasso medio era al 2,24%”.