Tornato l’inevitabile aumento, le pompe fanno riregistrare listini record senza lasciare fuori nessun tipo di carburante. Vediamo i prezzi
La guerra in Ucraina prosegue; le criticità in fatto di materie prime, risorse alimentari ed energia presso gli Stati europei (ma anche extra-europei), pure. Poco è cambiato in questi mesi, da quel 24 febbraio, giorno dell’invasione in territorio ucraino delle forze armate russe; o meglio, poco è cambiato in meglio. La questione della dipendenza energetica che grava sui Paesi membri non ha ancora trovato una risposta se non quella di cercare nuove fonti di approvvigionamento altrove.
Sul fronte dei carburanti, novità all’orizzonte non ve ne sono, dal momento che i listini internazionali confermano la gravità della crisi che ha colpito i prezzi al rifornimento che abbiamo già conosciuto. Inoltre, sta giungendo al termine l’effetto anestetico del sostegno statale, dopo tre mesi di calmieramento dei prezzi al litro, sia per la benzina che per il diesel, scongiurando così il generalizzato spegnimento dei motori.
Diesel e benzina, ritornato i prezzi oltre il muro dei 2 euro al litro
È bene ricordare che quello a cui abbiamo assistito nelle precedenti settimane è stato, sì, un ridimensionamento dei prezzi al carburante ma non nell’ottica della riduzione delle tariffe di partenza applicate al greggio lavorato e al gasolio. Da parte del Governo si è trattato del taglio netto delle accise (che, come si sa, gravano da decenni sulla testa dei cittadini), quindi delle tasse, e che quindi ciò ha rappresentato da un lato un incentivo per gli automobilisti, dall’altro, un rubinetto finanziario in meno per lo Stato.
Leggi anche: Benzina e diesel, cosa accadrà a chi avrà queste auto dal…
Pertanto, dopo l’incredibile abbassamento al litro arrivato ad 1,70 euro, si assiste al ritorno del terribile abbattimento della soglia di tolleranza dei 2 euro. Tutto è partito dalla revisione del listino relativo ai prezzi raccomandati dei carburanti, applicata da alcune compagnie: benzina e diesel aumentate di 2 centesimi per ENI e IP; 2 centesimi per la verde e 3 per il diesel da Tamoil. L’effetto del ribasso dei mercati petroliferi internazionali, intanto, non si è fatto sentire a causa del decremento dell’euro sul dollaro.
Leggi anche: Rc auto, novità da oggi: cosa cambia per le assicurazioni
Nella media italiana, la benzina dunque costa 2,04 euro/litro, in modalità self service; a 1,97 euro/litro, il gasolio. Solo nella sola giornata di sabato, le compagnie hanno rivisto i prezzi di 2/4 centesimi in più. Al servito, la benzina è giunta a 2,160 euro/litro (pompe bianche 2,076) e 2,096 euro/litro (pompe bianche 2,010). In autostrada, il ricarico medio è di 26 centesimi per la verde e di 21 per il diesiel, sia sul self service che sul service. Nel frattempo, il taglio delle accise di 30,5 centesimi al litro è stato prorogato all’8 luglio, ma la continua crescita dei prezzi rendono sempre meno visibili i suoi effetti.