Pensioni, maxi taglio in arrivo: quanto potresti perdere

Vicina l’ipotesi di un abbassamento degli anni contributivi ma con un significativo taglio sull’assegno di indennizzo. Vediamo quanto

Pensioni, maxi taglio in arrivo: quanto potresti perdere
Pensione (Foto Adobe)

Il tema delle pensioni tocca, particolarmente in Italia, un problema squisitamente demografico: il Paese invecchia sempre di più e le nascite decrescono anno dopo anno. Significa che domani avremo più – potenziali – pensionati e sempre meno lavoratori che contribuiranno a colmare le casse della Previdenza sociale. Una dicotomia, questa, già presente nell’odierno tessuto sociale nazionale.

In più, viene alimentato il paradosso di ritardare gradualmente la fuoriuscita del lavoratore e al contempo di procrastinare l’entrata delle giovani leve nel mondo del lavoro. Tutto questo, nel quadro di un mondo del lavoro, appunto, dove l’incostanza delle posizioni professionali e mansionistiche allungherebbe in tale misura il cumulo degli anni contributivi che sarebbe anagraficamente impossibile al salariato o all’autonomo che sia di godere domani di una pensione.

Pensioni, drastico taglio sull’assegno se si esce sotto questo sistema

Pensioni, maxi taglio in arrivo: quanto potresti perdere
Pensione (Foto Adobe)

Sulle pensioni, la risposta della politica è sempre piuttosto esitante, non così coraggiosa da prendere in mano l’odierno sistema e sottoporlo ad una riforma equa e al passo con la situazione reale nella lunga durata; in mancanza di un dibattito solido, finisce per prevalere invece l’atteggiamento attendista, il quale deroga ulteriormente misure notoriamente impopolari ma nate sotto la provvisorietà di una condizione emergenziale.

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Ed proprio quello che sta succedendo. Quota 102 è oramai sul viale del tramonto e se non si trova al più presto un’alternativa con un’adeguata revisione del sistema pensionistico, l’unica strada da percorrere (di nuovo) sarà il ritorno della contestatissima Legge Fornero. L’ipotesi attualmente al vaglio riguarda quella di consentire a tutti l’uscita a 64 anni e 20 anni di contributi.

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Quest’ultima opzione, in effetti, rappresenta già una realtà per coloro che sono inclusi nel sistema totalmente “contributivo”. Chi fa parte del metodo “misto”, con meno di 18 anni contributivi alla fine del 1995, ha anche subito un taglio dell’assegno tra il 10 e il 18%, destinato ad attestarsi però al 18,6% per quei lavoratori in possesso fino a 17 anni di versamenti al momento appartenenti al retributivo. In conclusione, la Quota 102 potrebbe essere prorogata di un anno ma l’Unione Europea ha già bocciato questa eventualità, suggerendo un drastico taglio dell’assegno, in compensazione della voce pensione in esponenziale aumento nella spesa pubblica dato il drammatico calo demografico.

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