Il canone Rai è il tributo dovuto per il possesso di un apparecchio televisivo o qualsiasi altri dotato di sintonizzatore
Il canone Rai è l’imposta dovuta per il possesso di un televisore o qualsiasi altro apparecchio dotato di sintonizzatore. L’importo del tributo è di 90 euro annui. Il canone nasconde in realtà una vera e propria tassa anche se formalmente si tratta di un’imposta. Di fatto, si tratta di un importo dovuto in cambio del servizio radiotelevisivo reso dalla tv statale, ossia la Rai.
A partire dal 2016 l’importo è addebitato alla bolletta di energia elettrica, suddiviso in cinque rate da 18 euro. Quindi, se la rata è bimestrale, ogni bimestre si pagherà anche la rata del canone Rai sommata al costo di distribuzione dell’energia elettrica. Questa procedura, tuttavia, andrà in soffitta nel 2023.
Infatti, l’Unione europea ha ricordato all’Italia che l’addebito in bolletta del tributo contrasta i trattati europei sulla libera concorrenza. Esistono delle categorie di cittadini che sono esonerati dal pagamento del canone Rai. Tra questi, sono esonerati dal pagamento del canone coloro che svolgono lavori di carattere diplomatico o militare.
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Nell specifico, il portale dell’Agenzia delle entrate chiarisce che non sono obbligati a pagare il canone i seguenti lavoratori grazie ad una serie di convenzioni internazionali firmate tra i vari Stati
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Sono tenuti invece a pagare il canone Rai i cittadini residenti all’estero che hanno un immobile in Italia con un apparecchio televisivo o dotato comunque di un sintonizzatore. Per quanto riguarda le modalità di pagamento del canone dal 2023, nulla ancora è stato fissato.