Parlano delle mascherine il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ed il Ministro Speranza. Posizioni divergenti che cercano un incontro
L’addio alle mascherine è reale? Già stanno sparendo dai volti nei luoghi pubblici. Anche sui mezzi pubblici, dove ancora vige l’obbligo, in molti “dimenticano” di indossarle. Questo è un chiaro segno di come dalla paura si stia tornando ad una voglia di avere il volto scoperto, complice anche il caldo. Le parti istituzionali si stanno interrogando su cosa davvero accadrà dal 15 giugno. La tendenza è ad un progressivo allentamento ed a una responsabilizzazione individuale che prenda il posto dell’obbligo. Quindi la discrezionalità.
Ma non sono pochi i dubbi ed i nodi ancora incerti. Ultimamente la cronaca ha riportato in auge la questione delle mascherine durante gli esami i maturità. La posizione che più bilancia le diverse opinioni istituzionali dovrebbe essere quella di tenere le mascherine sui banchi durante gli scritti, con la possibilità di toglierle durante gli orali. Questo per tutelare i soggetti più fragili.
Entrambi con nomine alla Salute pubblica, si esprimono con toni e posizioni differenti. Mentre sembra che da cinema e teatri le mascherine verranno definitivamente abolite, rimane in dubbio il nodo dei mezzi pubblici, sempre più caldi ed affollati, di conseguenza più soggetti a rischio di contagio.
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Come ha affermato il 9 giugno a Rai Radio 1 Andrea Costa, “c’è in verità ancora una riflessione che riguarda i mezzi di trasporto. Per tutti gli altri luoghi le mascherine verranno tolte e non ci sarà più l’obbligo ma ci sarà la raccomandazione”. Il sottosegretario alla salute ribadisce il ruolo centrale che il comportamento individuale avrà in futuro: “Dopo 2 anni credo sia giunto il momento di dare fiducia ai cittadini. C’è una consapevolezza diversa” .
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Costa ritiene che anche sui mezzi pubblici ci siano le condizioni per togliere le mascherine. Il Ministro Speranza è più dubbioso, e dichiara che “la valutazione è in corso”. Come negli ultimi anni è accaduto, ci si augura che non si debba replicare la recrudescenza autunnale dovuta all’eccessiva rilassatezza estiva.