Tassonomia verde, votazione contro gas e nucleare nel piano energetico UE

Con soddisfazione Greenpeace annuncia che per il momento gas e nucleare non potranno ricevere l’etichetta verde dall’Unione Europea

gas e nucleare verde
Gas e nucleare (Foto Adobe)

La storia ha un precedente di cui la redazione di consumatore.com si è già occupata. La tassonomia verde è una lista di condizioni per etichettare determinate produzioni di energia come sostenibili ecologicamente, e di conseguenza farle rientrare nel piano di finanziamenti ed incentivi dell’Unione Europea. Nella presentazione del piano RePower EU, il presidente della Commissione europea aveva annunciato che gas ed energia nucleare erano al vaglio come possibili fonti energetiche da incentivare.

Tuttavia gli ambientalisti non erano d’accordo. Un’inchiesta di Greenpeace Francia aveva messo in luce le contraddizioni di questo piano di affrancamento dall’energia russa. In un comunicato stampa del 15 giugno, Greenpeace riporta le parole di Ariadna Rodrigo, campagna finanza sostenibile di Greenpeace EU: “Dopo più di 100 giorni di questa guerra devastante, il Parlamento europeo a luglio deve respingere una volta per tutte questa operazione di greenwashing su gas fossile ed energia nucleare. Non va fatto un vergognoso regalo a Putin e ai suoi lobbisti”.

E la voce in qualche modo è stata ascoltata. La votazione del Parlamento europeo sull’immissione di gas e nucleare nella tassonomia verde ha ricevuto 76 voti contrari, 62 a favore e 4 astensioni. Per il momento il rischio di greenwashing di gas e nucleare è scampato. Ma si deve attendere una nuova votazione decisiva che avrà luogo tra il 4 ed il 7 luglio.

La scelta degli eurodeputati in sede parlamentare è arrivata proprio mentre Inna Sovsun – deputata ucraina – e i gruppi ambientalisti ucraini avvertivano che l’inclusione di gas e nucleare nella lista delle energie pulite sarebbe stata un grande aiuto per Putin, ed un finanziamento ulteriore per l’invasione ucraina.

E non sono mancate neppure le mobilitazioni della società civile a Bruxelles. Che verranno reiterate il 4 luglio, dove anche Greenpeace sarà tra i promotori. Nel frattempo la crisi energetica incalza, e nei momenti di frattura e cambiamento di rotta si deve essere coraggiosi, investendo esclusivamente sulle energie rinnovabili, anche se questo dovesse portare a delle scelte impopolari. I consumi così come sono non possono reggere ancora molto alla depauperazione delle materie prime. Serve consapevolezza prima che azione.

Commenta il voto l’esponente Greenpeace: “Gli eurodeputati si sono schierati oggi al fianco dell’Ucraina, votando per non alimentare più con altri soldi la macchina da guerra di Putin e per non peggiorare la crisi climatica”.

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