Con la nuova modifica sull’Assegno Unico, i percettori con questi figli a carico riceveranno un’integrazione ma un tempo limitato. I dettagli
Con il sostegno del Decreto semplificazioni, approvato il 14 giugno 2022, sono state apportate alcune importanti modifiche al corredo delle norme fiscali, che per la loro efficace e diretta utilitĂ , costituiscono delle buone notizie per il contribuente. Si tratta infatti delle nuove regole che hanno permesso di prorogare alcune scadenze e al tempo stesso di semplificare modalitĂ di deduzione e procedure di erogazione.
Al suo pieno regime, questi cambiamenti non potevano non coinvolgere anche una delle misure economiche più importanti dell’anno: l’Assegno Unico e universale. Il sussidio, giunto al quarto appuntamento mensile, è anch’esso oggetto di alcune correzioni, forte dell’esperienza maturata (nel bene e nel male) dal giorno della sua introduzione, il 1° marzo 2022.
Sono oramai note le difficoltà che hanno coinvolto l’Assegno Unico e universale, il contributo erogato dall’INPS e richiesto dai nuclei familiari con reddito di lavoro dipendente per ciascun figlio a carico fino al raggiungimento del 21° anno di età e per ciascun figlio disabile senza limiti di età . Le tempistiche di erogazione si sono dovute confrontare, infatti, con le diversificate condizioni reddituali delle famiglie, richiedenti una più puntigliosa indagine da parte dello stesso Istituto.
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Questi controlli, che hanno portato con sé la necessità di una documentazione aggiuntiva, sono ora supportati dall’obbligo di compilazione del modello RdC-Com AU, il quale accoglie la più aggiornata fotografia del reddito ISEE e del patrimonio appartenente ai componenti familiari. Con ciò, si può giungere alla definizione delle maggiorazioni che andranno ad integrare l’importo dell’assegno.
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Alcune delle modifiche del suddetto Decreto hanno però intaccato in parte l’integrazione economica a favore dei figli con disabilità . L’attuale aggiunta mensile di 120 euro verrà erogata in misura piena soltanto fino a 18 anni; la decisione precede di un anno quanto avverrà a partire dal 2023: l’assegno sarà decurtato a tutti i figli che hanno raggiunto la maggiore età . E forse si può iniziare a parlare della fine della soglia anagrafica dei 21 anni.