Approvato il decreto del consiglio dei ministri che proroga l’utilizzo delle mascherine. Ecco dove e fino a quando
Il costante miglioramento dei dai epidemiologici, specie per le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva, ha portato un graduale allentamento delle norme di protezione dal Covid-19. L’allentamento è avvenuto per fasi temporali. E così, nella giornata del 15 giugno erano in scadenza le precedenti prescrizioni.
Per l’occasione si è riunito il consiglio dei ministri il giorno stesso della scadenza per valutare eventuali modifiche a quanto già previsto. Sono arrivate, così, delle novità per quanto riguarda l’uso delle mascherine, inserite poi un apposito decreto del consiglio dei ministri già approvato.
Sono state confermate alcune prescrizioni già previste. In particolare, non sono più obbligatorio le mascherine nei cinema, nei teatri e in altri luoghi in cui si effettuano manifestazioni o eventi. Resta, invece, l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto.
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In tal caso, la novità introdotta nel decreto del 15 giugno riguarda la durata. L’obbligo sui mezzi di trasporto, infatti, è previsto fino al 30 settembre. Sono esclusi da questo provvedimento gli aerei per i quali è prevista una ulteriore valutazione da effettuare anche in concordanza con gli altri paesi.
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Quindi, la mascherina va ancora indossata sia sui mezzi di trasporto locali che nazionale e si tratta di autobus, metro, pullman, tram e treni. Per quanto riguarda la scuola il dibattito è durato più a lungo in consiglio dei ministri ma è giunta una quadra; le mascherine non sono obbligatorie per quanto riguarda gli Esami di terza media, scuola secondaria di primo grado, e di maturità.
Resta la raccomandazione ad indossare le mascherine in caso di assembramenti. Per quanto riguarda il lavoro, nel settore pubblico non c’è più l’obbligo di indossare la mascherina ma è soltanto raccomandato. Nel settore privato, invece, è ancora obbligatorio indossare le mascherine anche se vanno valutati i diversi accordi di settore con le sigle sindacali.