Due quarantenni hanno ideato l’applicazione che permette di trovare facilmente posto e di incassare quando si cede
La vita frenetica contemporanea spesso comporta molto stress. Soprattutto nelle città i ritmi sono frenetici e non sempre, specie nel caso dell’Italia, i servizi corrispondono alla mole di persone che si muove quotidianamente in un centro. La cittadinanza italiana nei grandi centri urbani è particolarmente penalizzata, soprattutto al Sud.
Le cattive gestioni dei conti pubblici dei decenni passati, specie degli enti locali, ne hanno compromesso le capacità di spesa nel presente al punto da limitare i servizi. A questo scenario va poi aggiunto lo scarso interesse dell’Italia a sviluppare determinati servizi al Sud, come le linee metropolitane adeguate.
In questo scenario, una delle criticità della quotidianità della vita in una città italiana, soprattutto meridionale, è la mobilità e la ricerca di un parcheggio. Tuttavia, spesso dalle difficoltà nascono le buone idee. E così, a Bari, due quarantenni hanno avuto l’intuizione di creare un’app molto utile per la ricerca del parcheggio, delle note strisce blu.
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Infatti, come racconta la Repubblica, Daniele e Claudio, due baresi laureati al Politecnico hanno pensato ad un’applicazione in grado di facilitare la ricerca del parcheggio. In sostanza, attraverso l’app possono incontrarsi virtualmente chi è alla ricerca del parcheggio e chi lo sta liberando.
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Per motivare la persona che sta lasciando le strisce blu a segnalare sull’app è previsto un guadagno. Nel caso di Bari, si è pensato all’incasso di 2 euro per segnalare il parcheggio liberato. Ecco com’è nata l’idea dal racconto dei due protagonisti a la Repubblica: “Nell’agosto di tre anni fa, il papà di Daniele è andato a trovarlo a Singapore e gli ha detto che aveva trascorso un’intera serata in Salento, a Gallipoli, a trovare parcheggio. Girava, girava – prosegue il racconto – ma non riusciva a occupare in tempo i posti che si liberavano. E allora lì ci è scattata la scintilla – rivelano – e abbiamo pensato a quante volte ci era capitato a Bari”.