La questione della dieta mediterranea su Tik Tok può essere uno spunto di riflessione sulla diffusione incontrollata dei post a tema salute
Che la fonte sia una delle garanzie dell’informazione autorevole non è cosa nuova. Non basta avere una notizia nero su bianco per considerarla vera. Da questo meccanismo non filtrato, specialmente all’epoca del web, nascono i più grandi fraintendimenti dell’opinione pubblica. Si può prendere ad esempio il caso della dieta mediterranea su Tik Tok. Un gruppo di studiosi statunitensi ha analizzato e riportato al meeting annuale dell’American society of nutrition ciò che è emerso da una ricerca dei nutrizionisti del Baylor College di Houston in Texas.
Sono stati presi in esame i primi 200 video che comparivano cliccando sull’hashtag #mediterraneandiet, attribuendo punteggi a quattro categorie: credenziali presenti nel video; statistiche di engagement; qualità e congruenza dei contenuti con la dieta mediterranea; caratteristiche generali del video.
Dall’analisi è risultato che poco più della metà dei video più popolari ed in testa alle classifiche riportavano account di medici. L’altra parte si concentrava su contenuti divulgativi senza citare le credenziali degli autori del post. Il problema delle fonti diventa maggiormente grave quando la dieta mediterranea viene presa come consiglio per la salute. Si sa, ed è noto, che è una delle più bilanciate al mondo, ma deve rispettare determinati canoni.
Dallo studio è emerso che il Kebab o il pita gyros di agnello sono finiti nella dieta mediterranea. Certo, è indiscutibile che l’origine nord africana o greca di questi alimenti si possa ricondurre al Mar Mediterraneo. Tuttavia per dieta mediterranea si intende ben altro. Un’alimentazione ricca di fibre, vegetali e frutta. Carboidrati da tenere sotto controllo e pochi grassi di origine animale. L’olio d’oliva è uno dei componenti base della dieta mediterranea. Tuttavia il 69% dei post analizzati su Tik Tok annoveravano cibi totalmente estranea a questa dieta.
La questione della dieta mediterranea sui social è fondamentale per mostrare un palese esempio delle distorsioni sui social, che diventano ancora più gravi quando entrano nel perimetro medico, di cui l’alimentazione fa parte. Un’accurata e cavillare selezione delle fonti è necessaria, soprattutto per proteggere i giovani e le persone più vulnerabili.
Commentano gli autori dello studio: “Questo aspetto è importante, e chiunque cerchi notizie sulla salute dovrebbe innanzitutto verificare se la fonte è attendibile e accreditata. Inoltre, l’utente dovrebbe sempre chiedere conferma al proprio medico o nutrizionista in caso abbia qualche dubbio sui contenuti visti online”.