La Russia ha tagliato le forniture di gas all’Europa. L’Italia ha pronto un piano di riduzione dei consumi di energia
La Russia ha tagliato le forniture di gas all’Europa e, di riflesso, anche all’Italia. Le forniture sono inizialmente diminuite in maniera consistente e ciò ha fatto salire subito il prezzo del gas. L’Italia non è in pericolo anche perché sono stati anticipati i tempi delle scorte. Oggi queste sono al 54% e si conta di arrivare al 70% entro settembre.
Il periodo è favorevole per consentire l’approvvigionamento di scorte di gas visto che i consumi sono più bassi dato il clima favorevole. I riscaldamenti sono spenti e si tratta di gestire più che altro i consumi di gas necessari per produrre energia elettrica. Intanto, l’imprevedibilità degli esiti della guerra impone all’Italia di preparare un piano.
Taglio ai consumi: pronto i piano
Il quotidiano la Repubblica ha reso noto i punti del piano orientato ala riduzione dei consumi. Il piano prevede l’intervento in cinque punti:
- Consumi in casa e uffici e illuminazione
- Centrali a carbone
- Gnl e nuovi rigassificatori
- Tetto al prezzo del gas
- Nuove trivellazioni
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Sul primo punto dovrebbe scattare in caso di interruzione dei flussi di gas. Sarà necessario ridurre le ore di accensione e la temperatura di gas e, quindi, degli impianti di riscaldamento. Sono previste, poi, limitazioni anche per l’illuminazione pubblica sia nelle città, sia lungo la rete stradale extraurbana.
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Sui rigassificatori in funzione in Italia sono tre: sono a La Spezia, Livorno e Rovigo e possono aumentare la produzione di circa il 20/25% che equivale a 5 milioni di metri cubi di gas in più. L’Italia insiste in Europa sull’imposizione di un tetto massimo al prezzo del gas. Intanto è stata acquistata da Snam una nave rigassificatrice. Infine, sono possibili nuove trivellazioni per estrarre il gas e il metano. In tal caso si tratta di un intervento la cui utilità si andrebbe a concretizzare nel medio e lungo periodo.
