Il Centro per l’Impiego può contattare il percettore del RdC una terza volta, dopo due proposte rifiutate. Cosa è previsto al terzo rifiuto
Col senno di poi, si potrebbe ipotizzare che l’istituzione del Reddito di Cittadinanza abbia anticipato una “modalità” di soccorso che le successive vicissitudini degli eventi hanno inevitabilmente richiesto. Pensando alla scia dei bonus e delle misure di emergenza erogate tra i lavoratori più esposti e i pensionati più economicamente deboli, il RdC ha assistito coloro – eventualmente con figli a carico – già senza lavoro ma che l’emergenza sanitaria ha trasferito all’interno di un tessuto sociale complessivo a rischio logoramento.
Il sussidio mensile oramai noto, è apparso da subito come uno strumento unico nel suo genere e, soprattutto, senza precedenti nel panorama contributivo italiano. Nasce con l’intento di infiltrarsi in quelle sacche di povertà che affliggono la demografia nazionale, acuite, da ultimo, dalla crescita degenerante dell’inflazione, originate da un’endemica mancanza di programmazione occupazionale.
L’obiettivo del Reddito di Cittadinanza è definito chiaramente dallo stesso erogatore diretto, l’INPS: un mezzo di contrasto alla povertà, di reinserimento del soggetto in un percorso professionale e di promozione all’inclusione sociale. La forma, escludendo trattamenti pensionistici agevolati, ha assunto connotati inediti in quanto non si ha a che fare con un bonus, un’una tantum o incentivi o sconti, bensì un sostegno concreto, di cui si può contare ogni mese, per il per il tempo opportuno per uscire dai fattori di criticità.
Non dimentichiamo che l’aspetto economico non rappresenta l’essenza principale del provvedimento, ma è strumentale agli reali scopi, quelli occupazionali. Il richiedente del Reddito di Cittadinanza, avente diritto per la precaria condizione economica, deve altresì rispondere all’obbligo di sottoscrivere una Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID) e del Patto per il lavoro presso il Centro per l’impiego, chiamato anche Patto per l’inclusione sociale presso i servizi sociali dei comuni.
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Dunque, un impegno ad aderire, quando se ne offre la possibilità, alle proposte di inserimento in un determinato impiego; è per tale fattore che si giustifica il ricevimento di un contributo mensile per 18 mesi continuativi rinnovabili. Il percettore può rifiutare per due volte l’impiego che gli viene segnalato (per le più varie ragioni: per inadeguatezza, problemi di salute).
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In ogni caso, si attiva la griglia di sanzioni, che va dal livellamento o decurtazione del sussidio, fino alla revoca, quando il CpI comprende che la mancata accettazione non è adeguatamente motivata. A volte, come viene registrato in alcune regioni, i soggetti sostengono il colloquio di lavoro ma l’assunzione finisce per non essere formalizzata. In questo modo, i servizi preposti perdono traccia dello sviluppo del rapporto di lavoro e anche le sanzioni non vengono così più formalizzate.