La rivoluzione del digitale terrestre sta per entrare in una nuova fase. Vediamo che cosa succederà tra pochi giorni e cosa possiamo fare per ridurre al minimo gli eventuali disservizi
Siamo giunti alle battute finali per quello che riguarda l’aggiornamento delle frequenze per la nuova TV digitale nel nostro Paese. Ci sono però almeno due date da tenere presenti ancora. Ecco quali sono e come affrontare questo altro momento di passaggio.
Perché, se è vero che le operazioni di refarming sono necessarie per permettere la maggior diffusione e lo sviluppo della rete 5G, è anche vero che quando ci troviamo con la TV a scacchi oppure senza sonoro è difficile pensare al bene comune mentre si litiga con il telecomando. Sapere in anticipo quindi cosa sta per accadere può essere di aiuto.
Digitale terrestre, queste le date da ricordare
La rivoluzione del digitale terrestre sarebbe dovuta avvenire nel 2020 ma il nostro Paese è riuscito ad ottenere una proroga e ci troviamo quindi ora a concludere questo percorso iniziato a novembre dell’anno scorso. Il nostro Paese è stato suddiviso in cinque zone per permettere un refarming più comodo ed efficace e in queste zone, con una tempistica che si è articolata nel corso dei mesi passati, sono arrivati i canali in HD e la famosa codifica mpeg4 che ha sostituito la codifica mpeg2.
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Abbiamo però sperimentato anche tutta una serie di problemi legati proprio ai cambiamenti portati dalla nuova TV. I maggiori disservizi si sono registrati a causa dello spostamento, se così si può dire, dei ripetitori. I ripetitori più vecchi sono stati spenti e sostituiti da altri che a volte si trovano in posizione diversa e quindi costringono a riorientare le antenne.
Mentre quindi cerchiamo di navigare a vista e di far tornare a funzionare TV e decoder, armati di telecomando e tanta pazienza, vediamo quali sono le prossime tappe. Sul sito ufficiale approntato dal MISE, è stata confermata la data del 28 giugno come conclusiva del processo di riorganizzazione delle frequenze. L’ultima regione sarà la Campania.
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La riassegnazione delle frequenze avverrà per tappe e quindi è molto probabile che occorrerà eseguire più volte la risintonizzazione automatica. A partire poi dall’inizio di luglio tutte le trasmissioni dovrebbero stabilizzarsi con la nuova codifica mpeg4 in attesa dell’arrivo di gennaio dell’anno prossimo, quando invece ci sarà l’ultimo passaggio che sarà quello al nuovo codec DVB–T2.