L’Italia con altri Paesi europei chiedono il posticipo al 2040 per lo stop benzina e diesel. I commenti di Cingolani
L’obiettivo è stato stabilito per potersi avvicinare agli impegni sulla riduzione dei cambiamenti climatici sottoscritti dagli Stati membri durante l’Accordo di Parigi nel 2015. Auto a benzina e diesel non saranno più prodotte dal 2035. Tuttavia una cordata di Paesi europei quali Bulgaria, Romania, Portogallo e Slovacchia chiedono di posticipare la data al 2040. L’Italia e la Germania si vogliono unire allo schieramento.
Nel frattempo un report di Greenpeace dimostra con dati alla mano che se di anticipasse la data dello stop a benzina e diesel al 2028 i consumatori risparmierebbero oltre 600 miliardi. Di conseguenza la proposta del Governo italiano e degli altri Paesi non sarà bene accetta dagli ambientalisti, che richiedono una sostenibilità su strada subito. La questione è controversa, e tocca interessi evidentemente più influenti di quanto possano esserlo i cambiamenti climatici.
Stop auto a benzina e diesel, i commenti delle istituzioni
Mentre il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner asserisce che “La Germania non condivide la decisione del Parlamento Ue di vietare a partire dal 2035 la vendita di auto con motori endotermici, una scelta sbagliata”, senza aggiungere troppe motivazioni, il Ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani si sofferma su un altro punto. “Prima di puntare sull’elettrificazione si dovrebbe pensare a svecchiare il parco circolante: 40 milioni di auto, di cui oltre 12 milioni ante Euro 4“.
Leggi anche: Bollo auto, cartelle esattoriali in arrivo: chi le riceverà
Anche il ministro Giorgetti si è espresso rivendicando la posizione che ha suscitato le proteste degli ambientalisti: “Come Mise, con orgoglio, siamo stati i primi a non firmare per il Cop26 di Glasgow, seguiti dai tedeschi; e ora anche altri sono alle prese con ripensamenti su tempi e modi della transizione ecologica, con la necessità di porre al centro, insieme alla battaglia green, la responsabilità economica e sociale”.
Leggi anche: Autovelox, in questo caso puoi chiedere l’annullamento della multa
Finché la responsabilità ambientale e quella sociale saranno considerati interessi opposti, una transizione ecologica non potrà che rimanere su un piano puramente formale, a discapito della nostra vera casa: il pianeta.