Per guadagnare spazio tra la concorrenza, Burger King offre possibilità vantaggiose per investire sul suo franchising. Ecco i requisiti
Chi l’avrebbe mai detto che nel Paese della buona tavola della dieta mediterranea, i fast food restaurants conquistassero un posto di rilievo nelle scelte per un pasto fuori casa? In verità, ci siamo abituati a molte cose e oggi, ancor di più, non è una sorpresa. Gli iniziali timori dei ristoratori che, diverso tempo fa, guardavano alla novità di questi innovativi e sovrailluminati negozi del cibo veloce come una temibile rete da pesca di clienti, adesso entrambi vivono nella pace concorrenziale, ognuno col proprio target di avventori.
Oggigiorno, in Italia sono presenti diversi brand del fast food, i quali si danno battaglia con menù accattivanti, economici e talvolta, griffati dalle star della cucina stellata. È noto come il primo a tentare la conquista del territorio italiano è stato il celeberrimo Mc Donald’s, in quale mantiene la leadership dei profitti a livello mondiale. Nel take away, altri marchi non hanno però avuto l’imbarazzo di confrontarsi col gigante e gli odierni, buonissimi risultati registrati lo dimostrano. A proporsi come l’alternativa del Mc è indubbiamente Burger King.
Condividendo col “primo della classe” la scelta di diffondere la filosofia di un luogo dove prima di tutto, intrattenersi mangiando, accompagnati dalla famiglia, i figli, oppure dal lungo stuolo di amici, Burger King si sta rapidamente diffondendo da nord a sud con ingenti investimenti per l’apertura di nuove filiali per diffondere il suo hamburger di qualità, ad un prezzo contenuto.
Leggi anche: Esselunga, buoni benzina gratis se fai la spesa: il valore
Si tratta di un marchio in franchising, quindi chi desidera ritagliarsi una carriera da aspirante imprenditore, può approfittare delle vantaggiose opportunità per partecipare all’apertura dei nuovi punti vendita. Ogni filiale di quest’azienda fattura mediamente 1,3 milioni di euro annui; ciò significa che la sicurezza sui profitti è buona ma occorre candidarsi nel momento in cui l’azienda decide di aprire un nuovo punto.
Leggi anche: Bonus 200 euro per le partite iva: gli aggiornamenti
Aperta la partita iva, occorre inviare via email la domanda di candidatura col proprio progetto e il curriculum vitae personale: si valuta la pregressa esperienza nel campo imprenditoriale ma la partecipazione è richiesta per più aperture. Ogni filiale costa 1 milione di euro, di cui l’investimento personale è stimato al 40%. Il brand trattiene il 6% del fatturato, una percentuale conveniente se si considera che Burger King ambisca a raddoppiare la presenza nazionale. In caso di accettazione dell’affiliazione commerciale, si affronterà un percorso formativo della durata di 8 mesi con persone interne al brand.