L’eliminazione delle accise sarebbe un aiuto al caro benzina. Perché si pagano le accise e quanto pesano sul costo finale della benzina
Il taglio delle accise su benzina e diesel per il momento è prorogato al 2 agosto. Tuttavia nulla esclude che si prossa riproporre anche per i mesi successivi. È arrivato in un momento storico in cui la benzina ha raggiunto prezzi alle stelle. Ed il trasporto su strada, a ridosso delle vacanze estive, è diventato oneroso, in alcuni casi addirittura proibitivo. Il taglio delle accise consiste il 25 centesimi al litro più IVA per la benzina, ed 8,5 centesimi più IVA per il diesel.
Le associazioni dei consumatori chiedono che la misura rimanga stabile e che non decada ad agosto, periodo del mese in cui c’è maggior richiesta di carburante per l’auto. I cittadini ringraziano per questa misura, d’altronde applicata anche alle bollette della corrente elettrica, che ha il ruolo di tamponare una ferita con un cerotto troppo piccolo. D’altro canto non è semplice la situazione.
Benzina, perché non si possono eliminare le accise
La guerra è diventata l’alibi per qualunque rincaro. Tuttavia nella maggior parte dei casi la motivazione è molto più lontana. Il prezzo del greggio è sensibilmente aumentato. Le accise pesano sul costo finale per il consumatore il 48 per cento per la benzina ed il 43,5 per cento sul diesel. Sono delle imposte statali, valide per carburanti, energia e gas. Che a conti fatti pesano non poco sul prezzo del bene di consumo.
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La domanda che in molti si pongono è “perché le accise non vengono totalmente eliminate?”. La risposta viene dal ministero della transizione ecologica, che sulla sua pagina web spiega la questione. Dal 1995 non esistono più le accise suddivise per ogni singolo intervento, ma una sola accisa complessiva. Di conseguenza abolirla completamente sarebbe troppo oneroso per lo Stato. E non se ne può neanche abolire una sì ed una no. L’unica soluzione sono gli sconti.
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Certo, la soluzione definitiva, quella realmente ausicata dagli ambientalisti e dalla parte coscienziosa della società, sarebbe un affrancamento definitivo dalle risorse energetiche non rinnovabili. Tuttavia incontra ancora troppe resistenze.