L’inquilino id una casa in affitto deve rispettare alcune regole se non vuole rischiare sanzioni più o meno gravi
Sono tanti gli italiani che vivono in una casa in affitto per esigenze di studio, lavoro o familiari. Il contratto di locazione ad uso abitativo è infatti molto diffuso in Italia e, per questo motivo, che esistono varie leggi che regolano i diritti e di doveri del proprietario di casa e dell’inquilino.
Sia il proprietario della casa che l’inquilino devono infatti rispettare una serie di regole ben precise. Tra queste figura lo stato e le condizioni della casa da affittare: al momento della consegna delle chiavi da parte del proprietario all’affittuario la casa deve essere in buono stato di manutenzione. Anche l’inquilino, al termine dell’affitto deve riconsegnare casa nello stato in cui l’ha ricevuta.
Ovviamente questa regola vale tralasciando la normale usura subita nel tempo dall’immobile a causa del suo uso. Questa svalutazione è a carico del proprietario mentre se l’inquilino riconsegna casa danneggiata dovrà pagare non solo le riparazioni ma anche altri ingenti spese.
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Rischia poi la risoluzione immediata dal contratto di locazione oltre che pagare un importante riconoscimento, anche l’inquilino che non rispetta le regole né del codice civile e né i regolamenti condominiali. A renderlo noto è il Tribunale di Monza che si è occupato del caso di un uomo che aveva affittato un appartamento ma disturbava quotidianamente gli altri condomini.
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Proprio i condomini si lamentavano della condotta dell’uomo con l’amministratore di condominio che riportava le lamentela al proprietario di casa. Per questo motivo, ovvero per la violazione del regolamento condominiale, che il locatore ha deciso di chiedere la risoluzione immediata del contratto.
Il regolamento del condominio prevedeva che dopo le 23.00 nessuno poteva disturbare la quiete pubblica e, per questo motivo, il giudice non ha potuto fare altro che dare ragione ai condomini e al padrone di casa. Inoltre in casi simili bisogna fare anche attenzione dal momento che, oltre alla risoluzione del contratto, ai condomini disturbati potrebbe essere pagato anche il risarcimento del danno.