Quali cibi non dobbiamo assolutamente mangiare dopo la data di scadenza per non sentirci male? Scopriamolo insieme
Al giorno d’oggi lo spreco alimentare è altissimo: siamo portati ad acquistare nei supermercati tantissimi prodotti che poi non consumiamo nemmeno e siamo poi costretti a gettare via. Capita spesso, infatti, di essersi dimenticati di aver acquistato della carne, uova ma anche verdure e prodotti già confezionati e, quando ce ne ricordiamo, questi sono già scaduti.
Sui prodotti già confezionati troviamo in molti casi l’etichetta “consumare preferibilmente entro…” o l’etichetta “consumare entro”. Queste due etichette differiscono per un fattore molto importante: mentre nel primo caso mangiare l’alimento dopo qualche giorno non provoca nessuna conseguenza avversa per l’organismo, nel secondo caso se ingeriamo il prodotto scaduto potremo andare incontro a problemi di salute anche gravi.
Le date di scadenza presenti sugli alimenti che acquistiamo generalmente non indicato il deterioramento degli alimenti ma indicato per quanto tempo il cibo mantiene inalterato gusto e consistenza. Ci sono poi alimenti, quelli freschi e senza conservanti, che non andrebbero invece consumati dopo la date di scadenza per il rischio di incorrere in problemi per l’organismo.
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Gli alimenti che non vanno consumati dopo la data di scadenza sono i salumi; i formaggi molli; i succhi di frutta; carne fresca; verdura a foglia verde e i germogli. I salumi affettati freschi, o in busta aperta e riposta in frigorifero, devono essere consumati in massimo 3-5 giorni. Gli insaccati confezionati riportano la data di scadenza, cosa che non accade per quelli tagliati al banco della salumeria. I salumi scaduti possono essere portatori del batterio della Listeria che causa febbre e dolori muscolari.
I formaggi molli come i brie devono essere consumati alla data di scadenza entro 5-7 giorni dall’acquisto mentre la carne fresca deve essere consumata entro un paio di giorni per evitare il rischio di contaminazione e di sviluppo di Salmonella, Escherichia Coli, e altri batteri causa di malattie di origine alimentare.
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Da non consumare i succhi di frutta scaduti che possono contenere batteri. Stessa cosa per fragole, lamponi e mirtilli poiché potrebbero sviluppare il cyclospora che provoca intossicazione. Anche i germogli, dopo la scadenza, sono inclini alla contaminazione e alla crescita di batteri, come la Salmonella.
Infine le verdura a foglia verde, anche se lavate più volte, hanno la tendenza a trasportare batteri come l’Escherichia Coli. Consumare solo se perfettamente integri nel gambo e nelle foglie. Attenzione dunque, quando acquistiamo un prodotto, a leggere bene l’etichetta per evitare di incappare in spiacevoli problemi di salute.