Caos digitale terrestre: anche questi canali stanno sparendo

La nuova TV digitale si è rivelata un problema per molte emittenti che ora rischiano di sparire e il digitale terrestre si sta quindi dimostrando complicato da gestire. Ecco altri canali che ora potrebbero non riuscire a trasmettere più e a raggiungere la popolazione cui offrivano i propri servizi prima dello switch off

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Digitale terrestre (foto Adobe)

Le operazioni di riassegnazione delle frequenze hanno lo scopo principale di liberare banda per permettere lo sviluppo della nuova rete cosiddetta 5G e, allo stesso tempo, migliorare la qualità delle trasmissioni del digitale terrestre ma per ora, per almeno una fascia di popolazione, si tratta più di un problema che di una soluzione.

Abbiamo infatti diverse volte già toccato l’argomento delle trasmissioni e dei canali che non riescono più a trasmettere come prima e si segnalano, ancora, ulteriori disservizi che colpiscono emittenti grandi e piccole.

Digitale terrestre, altri disservizi e poche soluzioni

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Digitale terrestre (foto Adobe)

Torniamo a parlare della regione Puglia dove, come riportato per esempio anche dai colleghi di Nuovo Quotidiano di Puglia, continuano ad esserci seri problemi nella qualità della trasmissione di praticamente tutti i principali canali ma non solo. Lo switch off in alcune zone ha portato ad una evidente penalizzazione dell’utenza che non riesce in alcuni casi neanche più a vedere i canali principali della Rai.

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Quello di cui si lamentano molti cittadini è che ci sono fasce orarie in cui la televisione si trasforma in un inutile scatolone dove non è possibile vedere più nulla, né nei canali principali della Rai né tantomeno nei canali delle emittenti locali. Ed è per questo che si stanno moltiplicando gli esposti e le interrogazioni parlamentari. Perché il problema fondamentale è che nella regione nessuno sembra aver tenuto conto delle possibili interferenze che la potenza di segnale dei ripetitori sta generando e che quindi provoca i blackout nei canali.

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C’è poi, in più, il problema economico che ha creato disparità tra le TV locali. Alcune si sono infatti potute permettere i costi per poter trasmettere sulle frequenze gestite da Rai Way mentre altre si sono dovute accontentare di una frequenza di secondo livello. Resta ora da capire se da qui al gennaio dell’anno prossimo quando entrerà ufficialmente in vigore la tecnologia DVB–T2, la situazione potrà migliorare ma per ora i cittadini pugliesi probabilmente continueranno a salire sulle barricate per non essere trattati come cittadini di seconda categoria.

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