Spesso il superamento della scadenza di un alimento non consumato dà vita ad un enorme spreco, ma alcuni prodotti non deteriorano mai. Eccoli
La consueta visita al supermercato, specialmente quando portiamo con noi il lungo papiro (anche digitale) della spesa, non è mai breve. E le borse sono pesanti. In effetti, le passeggiate tra gli scaffali e i banchi frigo sono lente e lunghe. Sul piano della distanza, troviamo ciò che ci occorre solo dopo un labirintico percorso, gettando nel carrello, dopo una brevissima suggestione, manciate di prodotti “fuori” dalla lista.
Nell’ambito del tempo, invece, abbiamo a che fare con la seconda incombenza quando si tratta di prodotti alimentari, subito dopo il rapido convincimento: la scadenza. Controlliamo la scadenza perché molti beni sono facilmente deperibili, come ad esempio la carne e la verdura confezionata, oppure latte e uova. Più l’apporto di conservanti è minore e più sono vicini i termini di consumo.
Non è un mistero che i supermercati, di fronte anche ad un ampio invenduto, se la scadenza di consumo è “convenzionalmente” troppo vicina, esso viene gettato nella spazzatura, alimentando – questo sì – uno spreco quantificato ogni anno del 10%. Spesso però è il consumatore che fraintende la data riportata sul prodotto, non sapendo di poterlo tranquillamente consumare anche dopo il termine stampato in confezione.
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Dobbiamo in primis differenziare se stiamo leggendo una Data Di Scadenza (DDS) o un Termine Minimo di Conservazione (TMC); superare quest’ultimo è possibile se la relativa confezione associata al prodotto non è stata alterata; i prodotti, invece, che hanno oltrepassato la DDS, non devono più essere consumati. Il TMC si trova nel caffè – ad esempio – oltre il quale si può avere una perdita di aroma ma il caffè può essere consumato senza alcun rischio.
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Se il TMC indica giorno mese e anno, si può consumare fino a tre mesi dalla data indicata; se indica mese e anno, il prodotto è buono per i 18 mesi successivi; e ancora, se è indicato solo l’anno, il consumo può essere procrastinato oltre 18 mesi. Alcuni prodotti possono essere consumati oltre la DDS, ma fino a quel termine la confezione non deve essere stata aperta (è il caso della maionese); anche se la scatola è aperta, i prodotti secchi si possono mangiare anche oltre la data indicata. Nessun problema invece per: sale, zucchero, miele, fecola, aceto bianco, riso bianco, pasta e legumi. Questi prodotti non hanno scadenza, ma alcuni di essi, per non alterare le proprietà è bene che sia conservati con un recipiente ben sigillato e in un luogo asciutto.