L’estate è ormai arrivata e le spiagge sono prese d’assalto con le prime temperature torride. Non tutti conoscono questo rischio
L’estate ormai è arrivata anche in Italia. Il solstizio di qualche giorno fa ha annunciato la “bella stagione” e le temperature particolarmente torride non si sono fatte attendere. E’ tempo di andare al mare per gli italiani che hanno la fortuna di vivere vicino alla costa. In alternativa, ci sono piscine e parchi acquatici che offrono l’opportunità di trascorrere il tempo libero al sole e a refrigerarsi in acqua.
Tuttavia, anche il mare e la spiaggia hanno delle regole di comportamento da rispettare e delle norme da seguire. In alcuni casi si può correre anche il rischio di ritrovarsi a dover pagare una sanzione. Una possibilità che può diventare ancor più fastidiosa se accade durante le vacanze dove si cerca riposo, serenità e divertimento.
Tra le azioni che è opportuno evitare per non prendersi una multa è quella di fare la pipì al mare. Infatti, questo gesto rientra tra gli illeciti amministrativi e per questa categoria sono previste delle sanzioni. Nel caso specifico si rischia di pagare una multa che va da 51 a 309 euro.
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Non si tratta più di un rato perché dal 2016 diversi reati minori sono stati depenalizzati soprattutto per liberare i tribunali da violazioni di minore entità. Tuttavia, urinare in pubblico nell’ordinamento italiani significa eseguire un’azione che rientra tra gli atti contrari alla pubblica decenza.
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Se si viene scoperti ad urinare per strada o al mare non esiste giustificazione che tenga. L’unico modo per evitare di pagare la sanzione è quello di ricorrere contro la multa presso il giudice di pace e motivare con dei certificati la reale difficoltà a trattenersi appurata da strutture mediche.
L’atto quindi non rientra nelle cause di inquinamento ambientale bensì nei casi di decoro e decenza. Sul fattore ambientale, inoltre, alcuni studi americani dell’American Chemical Society hanno dimostrato che urinare al mare ha i suoi effetti benefici nell’ecosistema oltre a non alterare l’acqua marina.