Proseguono le difficoltà della produzione di acqua frizzante da parte delle società. Partita la vendita razionata
La società sta attraversando un periodo davvero difficile. Prima la pandemia, poi la guerra con tutti gli annessi e le conseguenze del caso stanno creando un percorso ad ostacoli alla comunità. I prezzi dei beni aumentano da tempo mentre la siccità crea altre problematiche alle coltivazioni rischiando di far aumentare ancor di più la merce.
Inoltre, altro problema che si sta riscontrando in queste settimane è l’assenza sul mercato di CO2. Infatti, manca anidrite carbonica che è utile per produrre l’acqua frizzante. Infatti, già la scorsa settimana l’azienda leader Sant’Anna aveva annunciato la sospensione della produzione di acqua frizzante.
Acqua frizzante razionata a Reggio Emilia
Intanto in Italia si iniziano a verificare i primi casi di razionamento nei punti vendita. A Reggio Emilia, infatti, la Conad non permette di acquistare più di sei casse d’acqua frizzante per volta. La responsabile del punto vendita Conad Le Vele ha spiegato alla Gazzetta di Reggio: “L’acqua arriva un po’ a singhiozzo nei fine settimana e quindi abbiamo deciso di mettere un tetto massimo per dare la possibilità a tutti di acquistarla”.
Poi Rondanini ha proseguito motivando la scelta: “In questo periodo l’acqua non è regolare e ci sono altri problemi, dai trasporti alla produzione. Per esempio società che imbottigliano ci hanno fatto sapere che hanno difficoltà ad aggiungere anidride carbonica per ‘gasare’ l’acqua”.
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Per ora le limitazioni riguardano soltanto il weekend e solo per il Conad Le Vele. Tuttavia non sono da escludere altre limitazioni. La causa principale è la chiusura delle principali società di produzione di anidrite carbonica del Regno Unito. La C02 è importante anche per i prodotti vicini alla scadenza.
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Infatti, molte aziende di largo consumo utilizzano l’anidrite carbonica per prolungare la scadenza dei prodotti. Ciò evita lo spreco di tonnellate di merce che, altrimenti, andrebbe gettata via. Il Ceo di acqua Sant’Anna Bertone aveva nei giorni scorsi lanciato un allarme: “La CO2 è introvabile e anche tutti i nostri competitor sono nella stessa situazione” ha affermato Bertone “Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti”.