L’Autorità intima l’altolà a Tik Tok sulla pubblicità personalizzata. Alla base delle contestazioni la tutela dei minori
È sempre difficile stabilire un confine nella realtà liquida e fluida di Internet, particolarmente dei social network, che del web di facile accesso sono rappresentativi al punto che anche altri siti clickbait ne imitano la grafica e le modalità di interagire con l’utente. Il compito di determinare dove tracciare il limite tra ciò che è lecito e ciò che non lo è spetta alle autorità preposta al caso. Il Garante della protezione dei dati personali, anche chiamato garante della privacy, occupa uno di questi ruoli. Ultimo, in ordine cronologico, riflettore, si è acceso su Tik Tok.
La piattaforma social frequentata da giovani di tutto il mondo e di tutte le età, nelle scorse settimane aveva informato i propri utenti che dal 13 luglio le persone maggiori di 18 anni avrebbero iniziato a ricevere pubblicità personalizzata in base alla profilazione sui comportamenti di navigazione. La cosa più grave è che “aveva modificato la sua privacy policy prevedendo come base giuridica per il trattamento dei dati non più il consenso degli interessati, ma non meglio precisati “legittimi interessi” di Tik Tok e dei suoi partner”.
Ciò avrebbe significato che i maggiorenni avrebbero ricevuto pubblicità in base alla propria profilazione senza necessità di dare consenso alcuno. Il Garante ha aperto un’istruttoria sulla questione della base giuridica per verificarne la legittimità legale. Ed ha concluso che la piattaforma non poteva essere autorizzata a portare avanti questa pratica commerciale. Avvalendosi di uno dei poteri previsti dall’UE, l’Autorità ha avvertito la società che questo mutamento della base giuridica effettuato sul “legittimo interesse” sarebbe uscito fuori dalla cornice giuridica europea.
Soprattutto per il rischio che potenzialmente poteva includere la sfera dei minori, perché “le attuali difficoltà mostrate da TikTok nell’accertare l’età minima per l’accesso alla piattaforma – ha osservato l’Autorità – non consentono infatti di escludere il rischio che la pubblicità “personalizzata” basata sul legittimo interesse raggiunga i giovanissimi, con contenuti non appropriati”.
Di conseguenza Tik Tok dovrà modificare il new deal programmato. Se non lo farà nei tempi e nelle modalità giuste, rischierà una sanzione da parte degli Stati membri dell’Unione europea. Il GPDP ha attenzionato i garanti per la privacy degli altri Paesi UE.