L’IMU a parte gli imobili di lusso non si paga per la prima casa. Come si calcola l’imposta municipale unica sulla seconda casa?
Possedere un appartamento o più comporta degli oneri e spese. A parte la manutenzione ordinaria, straordinaria a carico del proprietario, esistono delle tasse che devono essere corrisposte al comune di residenza. Nello specifico l’IMU, l’imposta municipale unica, detta anche imposta municipale propria, deve essere corrisposta due volte l’anno, tramite F24 alla voce “IMU ed altri tributi locali”, generalmente nei mesi di giugno e dicembre, come anticipo e saldo. L’IMU dal 2012 ha sostituito la vecchia ICI e la parte fiscale sugli immobili dell’IRPEF.
Un’agevolazione più recentemente introdotta è l’esenzione dal pagamento dell’IMU per la prima casa di residenza. Per usufruirne si deve avere la residenza nell’appartamento o casa sulla quale si intende chiedere l’esenzione. È valida per tutte le case ad eccezione degli immobili di lusso e dei castelli. Su questi, anche se prima casa di residenza, l’IMU va corrisposto lo stesso.
Nel caso in cui i coniugi abbiano residenze in appartamenti diversi, fino al 2021 si poteva richiedere l’esenzione dal pagamento dell’IMU per entrambi. Ma dal 2022 le cose sono cambiate per evitare che questo ‘trucco’ sia fatto appositamente ai danni dell’erario pubblico. Di conseguenza dal 2022 due coniugi con due residenze diverse devono scegliere entrambi una delle case su cui richiedere l’esenzione.
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Dalla seconda casa in poi l’IMU deve essere corrisposta. A determinare l’importo ci sono alcune variabili. I dati che servono per sapere la cifra annuale sono la rendita catastale, il coefficiente catastale e l’aliquota determinata dal Comune. I coefficienti rispetto alla categoria catastale sono:
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Da questi dati si può provare a fare un calcolo secondo la formula “rendita catastale + 5% x coefficiente catastale”. A questa cifra va aggiunta l’aliquota comunale espressa in percentuale, stabilita dall’ente locale di residenza.