Tra gli interventi previsti per far fronte alla perdita del potere di acquisto degli italiani a causa dell’inflazione c’è il taglio del cuneo
L’inflazione scatenata dal conflitto in Ucraina e dalla conseguente speculazione su più fronti sta riducendo gradualmente il potere di acquisto degli italiani. Le previsioni dei bilanci familiari e delle spese da affrontare mensilmente diventano sempre più incerte perché i prezzi al supermercato cambiano spesso e volentieri mentre le bollette sono un rebus.
In questo contesto entra in scena il legislatore chiamato a mettere in campo provvedimenti in grado di contrastare la perdita d potere di acquisto della cittadinanza. L’iniezione continua di bonus a pioggia non può essere più praticata perché alimenta un’inflazione ormai quasi fuori controllo.
Inoltre, tale strategia contrasterebbe con quanto messo in pratica dalla Bce che ha alzato i tassi di interesse, ossia il costo del danaro, per frenare l’inflazione. Erogare bonus a pioggia sarebbe l’azione opposta a quella voluta dalla Banca centrale europea. Ecco perché il legislatore sta studiando azioni diverse dai bonus per restituire potere di acquisto ai cittadini.
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Tra le iniziative più discusse c’è il taglio del cuneo fiscale. Si tratta della riduzione delle tasse che i datori di lavoro sono tenuti a versare in busta paga. Tagliare il cuneo fiscale significa prendere una quota di tasse versate insieme alle buste paga e spostarle sulla parte netta, ossia nello stipendio che finisce nelle tasche dei lavoratori.
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Tagliare il cuneo fiscale significa diminuire il costo di una busta paga per il datore di lavoro. Nel caso specifico, l’intenzione del legislatore è quella di ridurre il cuneo fiscale per aumentare gli stipendi. Una scelta del genere significherebbe effettuare un provvedimento di carattere strutturale e non temporaneo.
Pertanto, una norma del genere andrebbe in vigore soltanto nel prossimo anno e non nel 2022. Inoltre, in un momento di inflazione aumentare le buste paga di un colpo significherebbe rischiare di rincorrere l’aumento dei prezzi innescando lo stesso effetto dell’erogazione dei bonus a pioggia. Il taglio del cuneo fiscale va effettuato ma gradualmente osservando l’andamento dei prezzi.