Il pignoramento della casa è uno degli incubi più temuti dagli italiani. Ma quando avviene? Ecco tutti i casi possibili
Uno degli incubi di molti italiani è che la propria casa venga pignorata: l’abitazione è infatti un bene essenziale e nessuno vorrebbe mai trovarsene senza. Nonostante sia un bene essenziale può però essere pignorata attraverso un apposito procedimento molto lungo e costoso da parte del creditore.
Proprio perché è un procedimento lungo e costoso e che non prevede un limite di debito sotto il quale non poter agire, che spesso questo procedimento viene del tutto sconsigliato per ragioni economiche. Vediamo comunque quali sono i casi in cui una casa può essere pignorata.
In linea generale possiamo dire che la prima casa può essere pignorata ogni volta che il debito è di natura privata come ad esempio nei confronti di una banca. Non è previsto un limite minimo di debito a partire dal quale il pignoramento immobiliare è possibile e quindi l’iter può partire anche alla presenza di debiti da importi molto bassi.
Una procedura di pignoramento prevede però dei tempi molto alti che vanno da tre ai dieci anni. Per tutto questo periodo il debitore è autorizzato a restare nell’immobile. Anche questo è un fattore demotivante per il creditore che, se non costretto dall’assenza di altri beni pignorabili, difficilmente opterà per tale strada.
La prima casa non può essere invece pignorata quando il creditore è l’Agenzia delle Entrate – Riscossione dal momento che è un ente pubblico. Se riceviamo molte cartelle esattoriali possiamo stare tranquilli su una cosa: non avremo la nostra casa pignorata. Riassumiamo quando la prima casa è pignorabile.
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Potremo avere la prima casa pignorata se siamo proprietari di un secondo immobile; se siamo proprietari di un solo immobile ma riceviamo una quota di un altro immobile in eredità; abbiamo un solo immobile a uso ufficio; abbiamo una villa o se abbiamo una sola casa ma l’abbiamo data in affitto per cui avremo la residenza altrove.
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Infine il pignoramento potrà avvenire solo se il debito è superiore a 120 mila euro e anche i beni immobili di proprietà del debitore devono avere un valore superiore a 120 mila euro.