Ecco cosa deve fare il cittadino se acquista una casa e deve fare la denuncia per la tassa rifiuti. Vediamo se deve coinvolgere il Fisco
Nel dibattito sull’emergenza climatica, ascesa drammaticamente al centro della quotidianità, un tratto significativo è rivestito dalle opinioni sulla responsabilità dell’essere umano, in fondo, nella misura in cui produce scarti; insomma, non c’è emergenza ambientale senza la concausa della produzione di rifiuti. Pregiudizi e discussioni condotte in un binario morto contribuiscono a procrastinare all’infinito le decisioni radicali e l’aggravarsi delle situazioni particolari.
Eppure, le città prevedono un servizio di pulizia e di raccolta dei rifiuti, svolto. dalla cosiddette aziende municipalizzate, retribuite dai loro clienti, i cittadini. Su di essi, vige appunto il pagamento di una tassa, proveniente dai Comuni, la TARI. Quest’ultima accorpa dal 2014, tre differenti tasse: la Tia (Tariffa di igiene ambientale), la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e la Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi).
La TARI viene riscossa annualmente dai Comuni. L’imposta in oggetto opera una distinzione tra utenze domestiche e non domestiche, in base alla superficie degli immobili e del numero degli occupanti; in alternativa, l’entità è stabilita dall’attività svolta e dalla superficie del locale. Non mancano straordinari casi di esenzione dalla tassa, ma la sola occupazione di un locale ne attiva la pretesa da parte degli organi comunali.
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È previsto dalla normativa un corredo di agevolazioni per le famiglie meno abbienti, vigente per tutto il 2022. Per non pagare l’imposta occorrono pochi ma essenziali criteri da dimostrare: la mancanza di utenze (assenza di rete elettrica, idrica e fognaria), che rende pertanto impossibile l’utilizzo dell’immobile; altrimenti, la comunicazione di inabilità dell’abitazione o del locale; l’uso stagionale o limitato concorre ad una sua riduzione.
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Quando si acquista un abitazione o un locale, dev’essere coinvolta l’Agenzia delle Entrate nell’acquisizione dei dati fondamentali per attivare la tassa dei rifiuti? Nessuna dichiarazione va inoltrata al Fisco; tale azione grava sul Comune, non sul cittadino. Il contribuente, diversamente, deve denunciare i dati dei locali acquisiti alll’Ufficio Tributi comunale, tali da consentire il calcolo dell’imposta. Dati anagrafici, codice fiscale, data a partire dalla quale l’immobile è utilizzato, il numero delle persone che vi abiteranno; queste informazioni vanno comunicate entro il 20 gennaio successivo all’acquisto.