Sicuramente domenica 17 luglio sarà una data che moltissimi viaggiatori ricorderanno a causa del caos negli aeroporti provocato dallo sciopero di piloti e assistenti di volo e dei controllori di volo Enav e, per far sì che tutti i viaggiatori coinvolti da questi disservizi possano far valere in maniera giusta i propri diritti, Codacons ha pubblicato una guida di tutto ciò che le compagnie aeree in primis devono fare e e i diritti che i passeggeri possono esercitare
Il comunicato stampa con cui l’associazione a difesa dei consumatori sta informando i cittadini di quelli che sono i diritti che possono esercitare in caso di cancellazione del volo si unisce a un altro comunicato stampa pubblicato sempre il 17 luglio con cui comunica di aver presentato un esposto all’Antitrust, alla Commissione Ue, all’ENAC e a diverse Procure. Al centro di questo esposto i disservizi registrati negli scali italiani. In particolare in questo secondo comunicato si legge quanto segue: “Alcuni vettori aerei starebbero ostacolando il diritto dei viaggiatori a rimborsi e indennizzi previsti dai regolamenti comunitari“.
Per questo motivo la guida pubblicata assume un valore ancora maggiore. Come ricorda Codacons, nelle situazioni come il caos negli aeroporti che si è verificato le compagnie aeree devono garantire ai passeggeri assistenza e indennizzi come da regolamento europeo 261/2004. In base alla gravità delle conseguenze per i singoli viaggiatori ci sono poi diversi rimborsi.
E, come ricorda Carlo Rienzi, presidente Codacons, si può “agire contro le compagnie aeree chiedendo anche il danno morale da “vacanza rovinata” fino a 5mila euro a viaggiatore” nonché chiedere alle agenzie di viaggio, i tour operator e alle strutture ricettive il rimborso completo di quanto già pagato per i servizi di cui non si è potuto godere a causa dell’impossibilità di raggiungere la propria meta.
Sempre secondo il regolamento 261/04 i passeggeri hanno diritto a scegliere tra: rimborso del prezzo del biglietto, imbarco su volo alternativo, imbarco su volo alternativo in data successiva a scelta del passeggero. Ci sono poi i rimborsi nel caso in cui la cancellazione del volo non sia stata comunicata con almeno due settimane di anticipo. Un rimborso che va da 250 euro e può arrivare a 600 euro per voli che superano i 3500 km fuori dall’Unione Europea.
Il comunicato stampa di Codacons ricorda inoltre che lo sciopero non può essere utilizzato dalle compagnie aeree come circostanza eccezionale per sottrarsi agli obblighi di assistenza, rimborso e ristoro dato che non si tratta di un evento eccezionale e quindi “non può interferire con il diritto al risarcimento dei passeggeri che rimangono coinvolti dalle agitazioni“. Nel caso in cui abbiate bisogno di aiuto nel gestire la pratica di rimborso vi rimandiamo al sito aperto appositamente proprio dalla Associazione a difesa dei consumatori.