È comune che si superi il limite di velocità e si incorra nelle famose colonnine; quando succede, non rimane che attendere la multa. I tempi
L’affollato popolo degli automobilisti si è messo già in marcia, almeno nel weekend, con destinazione mare (se vicino alla propria città), luoghi di campagna o di montagna. Il tutto per godersi di un primo relax, nell’attesa che giungano prima o poi le ferie. Pertanto, l’alzataccia mattutina avviene anche nel giorno di riposo, con l’obiettivo di riversarsi per tempo nelle corsie stradali e autostradali, evitando così chilometri di fila e ore di attesa tra l’asfalto.
Ma basta poco – qualche svincolo o il superamento di un ingorgo – per far di nuovo defluire il traffico e, suggestionato dalla circostanza favorevole, ecco che di tende a spingere il piede sul pedale dell’acceleratore e a dar fiato alla velocità di percorrenza. Sebbene possa apparire del tutto fisiologico, l’attenzione alla guida, in particolare mentre si viaggia a tutta velocità, è il primo comandamento di ogni automobilista.
Multa autovelox, entro quando viene recapitata la raccomandata della sanzione
Per molti guidatori, la velocità rappresenta un vero e proprio tallone d’Achille. Da un lato, il Codice della Strada impone severe norme per mantenere un’adeguata velocità di crociera, spesso, secondo un’errata impressione di alcuni automobilisti, contro il buon senso dettato dalle circostanze; dall’altro lato, laddove la tentazione di aumentare il passo è forte in quanto la strada è straordinariamente sgombra da traffico, possono celarsi le presenze più temute dai dagli abitudinari delle quattro ruote: gli autovelox.
Leggi anche: Telepass regala buoni benzina: come ottenerli
I dispositivi che monitorano il passaggio dei veicoli appaiono in varie tipologie, usi e contesti (non solo su strade ad alto scorrimento); ne rappresentano un esempio i varchi delle Ztl (zona a traffico limitato), dove le videocamere hanno egregiamente sostituito la presenza di intere pattuglie della polizia, che nel frattempo possono essere impegnate su altri fronti. L’assenza di una contestazione immediata, però, fa sì che l’automobilista rischia di restare nel dubbio, se sia stato sanzionato o meno, in un momento di scarsa concentrazione.
Leggi anche: Bollo auto: chi può ottenere un rimborso totale entro luglio
In virtù dei controlli elettronici, il netto calo delle contestazioni immediate ha favorito la probabilità che la multa prenda la strada dell’indirizzo di casa del conducente. Pertanto, a quest’ultimo non resta che attendere i termini massimi stabiliti dalla legge per la notifica del verbale. La polizia consegna il plico contenente la multa all’ufficio postale entro 90 giorni. Si può tirare un sospiro di sollievo, superati i termini. Altrimenti, dal giorno successivo alla consegna della raccomandata, scatta la decorrenza di 30 giorni per il ricorso.