Adottando semplici abitudini di consumo si può convertire la casa in una centrale di risparmio nonostante questi elettrodomestici. Ecco quali
Una delle prime consapevolezze – in termini di gestione della casa – a cui dovremmo essere educati è quella per cui ogni casa è una centrale elettrica. Certamente, non di produzione ma di consumo. Basta censire il numero dei dispositivi di piccole e grandi dimensioni connessi alla rete elettrica casalinga, per constatare il numero delle funzionalità di cui ci circondiamo che sono al tempo stesso dipendenti dal consumo di luce.
Oltre il consumo in sé, c’è un problema di carattere economico molto serio, specialmente se lo esaminiamo su un piano di tipo familiare. Già piegate dagli attuali rincari energetici, le bollette entrano a gamba tesa nei budget della casa finendo per tagliare di netto le finanze a disposizione per una vita normale. Molti elettrodomestici sono annoverati nel nostro tenore di vita, anche in quello più basilare, e francamente è difficile trovare un’alternativa tecnica dignitosa, se non agendo sulle abitudini.
Oltre che sulla quantità, dovremmo riflette sulla qualità di questi consumi. Assodato che taluni dispositivi sono irrinunciabili, i nostri comportamenti di “educazione energetica” possono sensibilmente incidere sul dispendio prodotto dal loro funzionamento. E altresì è opportuno domandarsi circa la reale utilità da trasmettere sull’effettivo utilizzo di almeno una parte degli apparecchi presenti nelle nostre stanze.
Leggi anche: Aria condizionata, uno studio rivela una spiacevole sorpresa
In base al catalogo tecnologico presente in media nelle case delle famiglie italiane, si possono individuare sette elettrodomestici veri divoratori di elettricità. In ordine di maggior consumatore: il condizionatore, il phon, il frigorifero, la lavatrice, il microonde, la lavastoviglie e il forno elettrico. In un anno, si consumano mediamente 450 kWh per alimentare i condizionatori pari a una spesa di circa 120 euro all’anno.
Leggi anche: Digitale terrestre, non è finita: cosa accadrà nei prossimi mesi
A latere, sorge anche un problema di impatto negativo sull’ambiente che può essere attenuato, nel caso del condizionatore, dall’acquisto un modello con un’adeguata classe energetica ed effettuando una regolare manutenzione e pulizia. Se per un phon è inevitabile un consumo medio di 2.000 watt, non lo è per il proprio frigo, per il quale è altrettanto raccomandabile una classe energetica alta. I programmi e le modalità di lavaggio possono fare invece la differenza sul consumo elettrico della lavatrice; idem per la lavastoviglie. Nonostante i loro modesti prezzi, il microonde e il forno elettrico non fanno sconti dal punto di vista ambientale: rispettivamente consumano una media di 133 e 66 kg di CO2 in un anno.