Poste Italiane dà ai suoi clienti la possibilità di aprire una pensione integrativa. Ecco cos’è e come funziona il servizio
La pensione è sicuramente uno dei traguardi più ambiti per chi per decenni ha lavorato senza sosta ed ora vuole godersi il meritato riposo. In Italia il tema delle pensioni è sempre stato “caldo” e si aspetta una nuova manovra entro la fine dell’anno per evitare di tornare nuovamente alla Legge Fornero.
Molti italiani, poi, anche se hanno lavorato per oltre trent’anni non riescono a raggiungere i contributi necessari per vivere una vita dignitosa e, per questo motivo, sempre più persone si affidano alla pensione integrativa di Poste Italiane. Vediamo in cosa consiste e come funziona questo tipo di pensione.
Poste Italiane: ecco come funziona la pensione integrativa
Poste Italiane mette a disposizione dei propri clienti un piano individuale pensionistico di tipo assicurativo. Questo tipo di piano permette ai lavoratori di iniziare a “costruire” la loro futura seconda pensione o, per meglio dire, la pensione complementare. Questo tipo di pensione integrativa è, infatti, una forma pensionistica volontaria e aggiuntiva a quella pubblica obbligatoria per legge.
Vediamo ora nel dettaglio come funziona la pensione integrativa di Poste. L’adesione alla pensione integrativa di Poste Italiane è individuale e libera. Sono tre le opzioni che Poste mette a disposizione dei propri clienti che possono versare soldi o mensilmente o annualmente e decidere se si vuole destinare tutto o solo una quota di TFR.
Leggi anche: Postepay, rischio chiusura col conto sempre in rosso?
Se si vuole finanziare la propria pensione complementare senza andare a “toccare” il proprio TFR ricordiamo che è sempre possibile provvedere al versamento degli importi predeterminati dal fondo pensione e lasciare il TFR in azienda. Per aderire alla pensione integrativa di Poste non c’è alcun costo fisso di adesione ma sui versamenti potrebbero esserci dei costi.
Leggi anche: Poste, arriva il buono 3 anni plus: guadagni e come funziona
Questi costi possono essere quelle in fase di accumulo pari al 2,5% su ogni versamento per i primi 15 anni e aliquota annua trattenuta dal rendimento della Gestione Separata pari all’1%. Non ci sarà invece nessun costo sui versamenti effettuati dopo 15 anni di partecipazione al piano e nessun costo sui flussi derivanti da TFR e sui contributi versati dal datore di lavoro.