Vediamo le procedure per ottenere tutte le regolari carte per circolare in città in qualità di taxi. Ecco tutte le precisazioni del caso
Sono tra i protagonisti del traffico di una grande città; quando si verifica uno sciopero generale dei mezzi pubblici se ne invoca la presenza e se ne denuncia puntualmente la scarsità. Stiamo parlando dei tassisti, coloro che si possono trovare ovunque nel mondo, dalla grande capitale fino ai piccoli centri di provincia; strumento indispensabile per una città, dove muoversi agilmente soprattutto se si proviene da fuori.
Quello del tassista è uno dei mestieri vecchio quasi quanto l’invenzione dell’automobile e davvero pochissimi di noi non hanno mai messo piede, prima o poi, in un taxi. Un profilo riconosciuto sfaccettato e celebrato in diverse maniere anche dal cinema. Ancora oggi, questa professione non è stata bocciata dalla prova del tempo e molti giovani decidono di abbracciarla.
Quale percorso seguire per mettersi alla guida di un taxi?
Non è facile trovarsi nel bel mezzo del traffico cittadino senza correre, nel corso della carriera, qualche rischio; ma l’intraprendenza, per chi ce l’ha, è sicuramente un’ottima compagna di viaggio. Ma quali sono i passi necessari per guidare un taxi? In primis – sarebbe un’ovvietà – è opportuno possedere passione per la guida e conoscere perfettamente le strade che verranno battute regolarmente.
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Una buona dote per un tassista è quella di avere una predisposizione nei rapporti con gli altri: comprendere intuitivamente il carattere del passeggero che si sta trasportando aiuta a capire se che quest’ultimo preferisce un viaggio con una gradevole conversazione, oppure una tragitto silenzioso. Si può scegliere di lavorare in maniera autonoma, oppure di entrare a far parte di una cooperativa di radiotaxi; nell’ultimo caso, i clienti vengono segnalati da un call center che smista le chiamate, senza che il tassista spendi la propria attesa in qualche strategica piazzola di sosta.
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Certo, prima bisogna ottenere il CAP, Certificato di Abilitazione Professionale altrimenti noto come Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), a partire dal 21° anno di età e in possesso di patente di tipo B; segue l’iscrizione al ruolo di conducente abilitato al servizio pubblico, dopo la frequenza di un corso e il superamento del relativo esame presso la Camera di Commercio; infine la licenza, rilasciata dopo l’inserimento nella graduatoria dei bandi di concorso istituiti dal Comune di appartenenza.