Decreto aiuti bis: oltre 5.000 euro in più per questi lavoratori

Sono in arrivo delle novità per quanto riguarda alcuni lavoratori che riceveranno una busta paga più ricca: chi sono ed il motivo

docenti scuola
docenti scuola (Foto Pixabay)

Lo scorso 4 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato il Dl Aiuti bis che contiene una serie di novità ed aiuti per gli italiani che stanno affrontando un periodo storico molto difficile contrassegnato da una crisi socio – economica. Nel nuovo decreto spunta anche una “nuova figura professionale” che avrà anche un aumento in busta paga.

Stiamo parlando del mondo della scuola ed in particolar modo della figura del docente esperto. Si tratta di una novità strettamente collegata alla formazione continua degli insegnanti e alle norme appena introdotte con la riforma legata al Pnrr. Vediamo cosa cambia per la busta paga di questa figura professionale.

Dl Aiuti bis, cosa cambia per i docenti

docente
docente (Foto Pixabay)

Il docente esperto guadagnerà 5.650 euro in più e quindi 400 euro al mese sotto forma “assegno annuale ad personam”. I professori “esperti” non potranno essere più di otto mila e saranno selezionati tra i docenti di ruolo che abbiano ottenuto una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili.

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Ma chi è il docente esperto? Si tratta di un professore che continuerà ad avere le stesse mansioni ma potrà diventare “esperto” se completa tre corsi triennali di formazione con esito positivo. Poiché si tratta di tre corsi triennali, la novità entrerà in vigore non prima del 2023 – 2024. Saranno esclusivamente queste persone ad avere un aumento di 400 euro in busta paga.

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Nonostante la novità c’è molta perplessità all’interno dei sindacati ed in particolare dai segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams e Snals Confsal. “Il governo trova nuove risorse per finanziare la figura del docente esperto, un meccanismo selettivo dei prof che riguarderà solo 8.000 lavoratori all’anno e che la categoria ha già bocciato con lo sciopero generale del 30 maggio scorso – questa la critica dei sindacati.

Inoltre i sindacati lamentano il fatto che si trovano i soldi per ogni misura tranne che per il rinnovo del contratto nazionale. “Vogliamo lo stralcio del provvedimento delle misure che riguardano la scuola, che vanno riportate a materia contrattuale, individuando le risorse per chiudere il negoziato per il contratto di un milione di persone” – concludono i sindacati.

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