Con un test Covid positivo prima di una partenza aerea, scatta ogni tentativo di chiedere il rimborso del biglietto. Ecco le possibilità
Siamo nel pieno delle partenze per le vacanze. Sì, qualcuno dovrà ancora aspettare un poco prima di essere liberato da ogni incombenza lavorativa, ma pressoché tutti hanno sciolto le riserve su come trascorreranno il mese di agosto, nel bene e nel male. Gli aeroporti sono già in fibrillazione con migliaia di voli in arrivo (con buona pace del settore turistico) e altrettanti in partenza.
È tempo di viaggi impegnati o di relax; presso qualche importante capitale del mondo o in una meta esotica che faccia dimenticare per giorni e giorni la quotidianità; per il tempo di una settimana fino alla disponibilità del mese intero. Insomma, da vacanzieri ci riscopriamo cittadini del mondo, ma per farlo con adeguate finanze e risparmiando qualcosina, siamo chiamati a farlo in tempo, a decidere e prenotare in anticipo.
Voli aerei, questi i casi per i quali chiedere il rimborso
Spesso, quando si effettua una prenotazione in largo anticipo, non stiamo soltanto approfittando di un’occasione per risparmiare, ma che stiamo altresì facendo un salto nel vuoto. Acquistando qualche mese prima il biglietto aereo che ci condurrà là dove abbiamo riposto tutte le speranze di recuperare le energie e l’entusiasmo, dobbiamo mettere in conto sempre di qualche inconveniente.
Sotto la stagione estiva, è a dir poco “proverbiale” il rovente calendario di scioperi che colpiscono gli aeroporti nostrani o internazionali, proprio in virtù del principio primo di questa tipologia di manifestazione di far veicolare il messaggio arrecando l’adeguato disagio alla clientela. Ma dalla fine della fase più acuta dell’emergenza Coronavirus, appunto, c’è anche altro: che si giunga al giorno del decollo e accorgersi di essere positivi al tampone anti-Covid.
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La reazione più immediata è – ovviamente – quella di rientrare almeno del costo dei biglietti aerei chiedendo il rimborso. All’iniziale manifestarsi di queste circostanze, le compagnie aeree sono state fortemente riluttanti e indisponibili; poi, per non subire ulteriori danni economici (oltre lo stop dell’emergenza), hanno emesso e tuttora distribuiscono dei voucher affinché i passeggeri possano partire anche in un secondo momento.
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Da questi ultimi, però, i voucher non hanno incontrato un particolare apprezzamento. Anzi. Un volo viene cancellato quando ha trasportato passeggeri positivi e per i quali non può imbarcare immediatamente altra utenza per la successiva tratta. Se la cancellazione è dovuta alle restrizioni imposte dai Paesi terzi nei confronti delle persone che provengono o che abbiano soggiornato in Italia negli ultimi 14 giorni, i passeggeri hanno diritto al rimborso; e ciò vale anche per la quarantena, la permanenza domiciliare o il ricovero in una struttura sanitaria.