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Salute

CNR, elaborato piano di ottimizzazione gestionale per le pandemie

Con l’Università Campus Bio-Medico di Roma, nasce il protocollo per gestire la rapida risposta alle emergenze sanitarie. Di cosa si tratta

Vaccinazioni (Foto Mufid Majnun on Unsplash)

Ogni prevenzione nasce da un evento drammatico a monte. Quanti piani di evacuazione sono stati disegnati dopo disastrosi incendi; quanti accorgimenti per cautelare il fisico sono stati desunti dalle dinamiche di eventi sismici, di inquinamento dell’aria, di fenomeni naturali avversi. In campo medico, il principio dell’esperienza si manifesta in maniera ancor più evidente, salvaguardando oggi molte vite dopo che altre sono state perse per la mancanza di protocolli.

Come ogni tipologia di processo, è opportuno, in primis, individuare le criticità di un fenomeno, rafforzare i punti di forza e creare un modello, efficiente, flessibile, replicabile e adattabile. Da tale assunto che si può leggere il comunicato stampa del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, il quale rende nota la nascita di un framework di ottimizzazione degli interventi concernenti emergenze pandemiche.

Per la prima volta, viene elaborato un modello – diciamolo pure – di architettura logica che consentirà una gestione efficiente e rapida in caso di nuove epidemie sulla stregua di quella da Covid-19. Tale lavoro, realizzato dagli dell’Istituto, ha richiesto anche la collaborazione dei ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e, soprattutto, del centro di super-calcolo della Hokkaido University.

Il framework ottimizzerà i piani di intervento nel pieno verificarsi di epidemie ad alto tasso di infezione che pongono sotto stress le tre macroaree coinvolte: sistema sanitario, società ed economia. In sostanza, esso andrà in soccorso inserendosi nel quadro di eventi analogo a quello che ha preso vita durante il drammatico esordio del Coronavirus in Occidente e nel resto del mondo.

Un rendimento efficiente non coinvolgerà soltanto gli effetti delle vaccinazioni: verranno migliorati i sistemi delle quarantene, dei distanziamenti sociali e dell’obbligo di mascherine. Lo scopo dello studio, spiega Antonio Scala, primo ricercatore dell’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isc), è quello di “raggiungere l’immunità di gregge senza creare congestioni nel sistema sanitario e tenendo conto di molteplici fattori, quali diverse classi di popolazione, vaccini con diversa efficacia e con effetto parziale e ritardato, la possibilità di una seconda o successive dosi e la disponibilità di vaccini”.

La conferma degli eventi, ancora una volta, evidenza che la scarsa disponibilità di vaccini costringe all’applicazione del distanziamento sociale; ma la campagna vaccinale non può non stabilire delle priorità sul piano dell’età e delle dinamiche di diffusione del virus. Con il piano di ottimizzazione si va a regolare i fattori in campo, dalla durata dell’epidemia, oltre ogni previsione, alle mutazioni degli agenti patogeni. L’approccio closed-loop garantisce interventi mirati grazie ad una migliore lettura dei dati a disposizione, fondamentali per organizzare la logistica quando lo sviluppo dell’epidemia in pandemia comincia a registrare un’accelerazione.

Pubblicato da
Roberto Alciati