Nuovi cambiamenti in Italia per quanto riguarda i prezzi di benzina e diesel: il costo del carburante al distributore
Dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, l’Europa in generale vive un momento di crisi per via dei rincari, soprattutto riguardo i carburanti. La popolazione, già segnata dal lungo periodo di sofferenza causato dal Coronavirus, sta trovando enormi difficoltà nel sostenere l’aumento generale del caro vita.
Ritornando alla questione legata ai carburanti in Italia, anche grazie alla proroga dello sconto e del taglio delle accise, secondo quanto riportato da Quotidiano Energia, i prezzi sono in calo.
I dati, che fanno riferimento all’8 agosto, vedono il costo medio praticato della benzina (a livello nazionale) in modalità self è di circa 1,977 euro a litro. Il diesel, invece, è sull’1,815 euro al litro, con un’oscillazione tra le varie compagnie dall’1,799 all’1,833.
Leggi anche: Bollo auto: come ottenere lo sconto del 20% ad agosto
Riguardo al servito, il senza piombo si attesa sull’1,977 con le compagnie che lo servono tra 1,912 e 2,028 euro al litro. La media del diesel servito è 1,960 euro al litro, con i prezzi compresi tra 1,896 e 2,013 euro al litro. Per ciò che concerne il Gpl, i prezzi oscillano tra 0,814 e 0,838 euro al litro. Schizza il costo del metano per auto, il quale viaggia tra 2,202 e 2,693 euro.
Leggi anche: Decreto Aiuti bis, cosa si prevede nelle prossime settimane
Intanto Goldman Sachs si spinge in là con una previsione sui costi e prevede un’inversione dell’attuale trend. C’è ragion di credere che i prezzi del petrolio non si abbasseranno con decisione nel prossimo futuro, nonostante la recessione a livello mondiale. Questo a causa dell’aumento dei costi del greggio ed il mercato che resterà in grosso disavanzo rispetto a quanto previsto nei mesi addietro.
Il precedente ribasso del brent, causato dall’aggravarsi della crisi dell’energia in Russia, inoltre ha portato a un divario rispetto al prezzo globale del carburante al dettaglio. Una media di 110 dollari contro 160. “La disconnessione tra i prezzi finanziari al dettaglio rispetto a quelli del Brent – spiega la banca americana – è stata più ampia del previsto”.