Le mascherine Ffp2 fanno ancora parte dello scenario pubblico, anche se quasi eliminate. A settembre per alcuni rimarrà l’obbligo
Le mascherine, oltre che dispositivo di sivurezza personale, sono diventate il simbolo della pandemia che in molti pernsano di essersi lasciati alle spalle, ma che, probabilmente in maniera endogena, è ancora molto presente nelle statistiche dei contagi. Fino a qualche mese fa le strade, gli esercizi commerciali, e tutti i luoghi pubblici mostravano il viso dei passanti quasi completamente coperto con le mascherine. Da qualche mese a questa parte invece sono sparite da quasi la totalità dei luoghi, con delle eccezioni.
Sono ancora obbligatorie, anche se non debitamente sanzionata la trasgressione, su tutti i mezzi pubblici, compresi treni ed autobus. È obbligatoria l’Ffp2, come anche negli ospedali e nelle RSA. Sparita invece dai luoghi di lavoro, i medici ne suggeriscono l’utilizzo principalmente per tutelare i soggetti fragili, più esposti ai rischi gravi dell’infezione da Covid 19.
Un punto nevralgico e molto discusso con il termine dello stato di emergenza lo scorso marzo, è l’obbligo delle mascherine nel contesto scolastico. Nello specifico era stato chiesto da molte regioni di abolire l’obbligo, almeno nel tempo in cui i ragazzi sono seduti ai banchi, mantenendo invece il dispositivo nei corridoi e spazi comuni. Queste polemiche erano nate con la motivazione che le mascherine erano state abolite nei ristoranti ed altri luoghi pubblici al chiuso, che non comportavano rischi minori di contagio.
Leggi anche: Bonus Postepay, c’è tempo fino a settembre: come ottenerlo
In particolare era stata chiesta l’abolizione durante gli esami di maturità. Con l’inizio del nuovo anno gli studenti potranno togliere le mascherine a scuola. Con delle eccezioni. Rimarrà l’obbligo delle mascherine Ffp2 per i soggetti più fragili, con problemi respiratori, che dal contagio potrebbero rischiare la vita.
Leggi anche: Supermercati, merenda da riconsegnare: la scoperta dopo i controlli
Questa disposizione suggerita dall’ISS serve a tutelare chi corre rischi maggiori. Non è in funzione punitiva, ma protettiva. Stessa regola è valida per il personale scolastico, compresi docenti e personale ATA. Mentre la chirurgica entrerà nelle aule solo per i bambini o ragazzi che mostrano raffreddore senza febbre.