Quali sono le possibili innovazioni per le cartelle esattoriali, attenzione agli scenari che si stanno delineando
Le cartelle esattoriali rappresentato da sempre un motivo di preoccupazione per le famiglie e le imprese, soprattutto dopo la lunga crisi dovuta alla pandemia e all’attuale grave contingenza economica segnata da un costante aumento dell’inflazione che si riflette su consumi e investimenti.
Non è certamente casuale che il Governo ancora in carica abbia deciso di riaprire i termini per il pagamento delle rate delle sanatorie delle cartelle esattoriali. Una misura necessaria e auspicata in considerazione della crisi che attraversa il paese e che, in qualche modo, l’incertezza politica dovuta alle elezioni anticipate sta esacerbando. Al centro del dibattito resta dunque aperta la questione delle cartelle esattoriali.
Cosa potrebbe succedere alle cartelle esattoriali
La pressione fiscale è uno degli argomenti principali durante questa campagna elettorale. Anche in vista di una nuova possibile sanatoria per le richieste di pagamento non rientrate nei precedenti provvedimenti di sanatoria. Al vaglio nuove procedure di rottamazione per il 2023, con proposte di legge già depositate e che saranno affrontate dal prossimo esecutivo.
Gli anni interessati sono il 2018 e il 2019, infatti sono molti i contribuenti con somme iscritte in ruolo per debiti non saldati con il Fisco e altre pubbliche amministrazioni. Questi ultimi anni non sono rientrati nelle precedenti sanatorie e sono molte le richieste per inserirli in nuovi provvedimenti di agevolazione, allargando i termini di presentazione delle domande.
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Le misure proposte mirano agli stessi obiettivi delle precedenti. Ossia da un lato sostenere i contribuenti indebitati per evitare la crisi di famiglie e imprese, dall’altro ottenere una per lo Stato l’incasso maggiore possibile in questa fase. Oltre tutto la mole di procedimenti di pagamento in essere rischia di rallentare il funzionamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
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Infatti il numero di pratiche in corso rende lente le procedure, in special modo per i crediti non più incassabili o difficilmente incassabili. È lo stesso problema dibattuto in passato e che ha portato alla decisione di rottamare cartelle per importi troppo esigui o troppo arretrate. Non resta che attendere le scelte del nuovo Governo per un tema così scottante.