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ISEE, come ridurre la giacenza media sul conto corrente

La giacenza media annuale di un conto corrente incide sul calcolo dell’ISEE. Esistono dei modi legali per evitare di pagare l’imposta di bollo

ISEE (Foto Pixabay)

L’ISEE è l’indicatore che serve a determinare il reddito del nucleo familiare. È fondamentale per l’accesso a bonus, sussidi, reddito di cittadinanza ed altre agevolazioni da parte dello Stato e dell’Agenzia delle Entrate. Il calcolo dell’ISEE tiene i considerazione i redditi del nucleo familiare, i beni mobili ed immobili, gli stipendi ed anche il deposito sul conto corrente. Riferito al conto corrente è fondamentale il saldo al 31 dicembre dell’anno che precede la richiesta dell’ISEE e la giacenza media annuale.

La giacenza media è un calcolo effettuato dagli istituti di credito, banche e Poste Italiane, che ogni anno devono essere inviate all’Agenzia delle Entrate. Si calcola considerando l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno. Il calcolo della giacenza media annua si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto risulta attivo. Per giacenze giornaliere si intendono i saldi giornalieri per valuta.

ISEE, si può ridurre legalmente la giacenza media?

ISEE (Foto Pixabay)

La giacenza media incide notevolmente sull’indicatore ISEE. Essendo calcolata come media sui saldi giornalieri su 365 giorni, se una buona fetta di deposito viene spostata alla fine dell’anno non avrà particolare incidenza sull’ISEE. Esistono metodi legali per abbassarlo, come ad esempio aprire un conto corrente intestato ad un’altra persone su cui poggiare parte del deposito. Ma non deve far parte dello stesso nucleo familiare, quindi non va bene né il coniuge né tanto meno un figlio.

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Si può provare ad intestare a fratelli o sorelle. Oppure fare un assegno circolare ad una persona di fiducia. In alternativa c’è chi suggerisce di dividere il conto su vari conti o instestarne uno ad un coniuge, ma ai fini dell’ISEE non sarebbe molto utile.

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È utile invece per evitare di pagare l’imposta di bollo di 34,20 euro l’anno, che viene sottratta dai conti correnti che superano un deposito di 5.000 euro l’anno. Questo è il vantaggio principale di dividere i conti. Per i fini ISEE, a meno che non si decida di emettere tramite assegno circolare buona parte del conto, non si può fare molto per abbassare la giacenza media annuale

Pubblicato da
Giulia Borraccino