Analizzando il pollo acquistato in vari punti vendita i risultati non sono stati per niente positivi, questi i supermercati bocciati
Acquistare il pollo è un’azione fatta sempre con massima attenzione e ponendo spesso la fiducia nei punti vendita presso i quali ci si reca. Si spera che, soprattutto quando non si è esperti, di non cadere in errore e poter essere tranquilli poi quando si mangerà l’alimento. Il pollo è tra le carni bianche maggiormente utilizzate in tavola dagli italiani, sia per il costo minore rispetto alla carne rossa sia per la bassa quantità che ha di grassi saturi.
Purtroppo è anche alto il rischio che possa contenere agenti patogeni. Questi sono il risultato di un insieme di fattori come gli allevamenti, soprattutto quelli intesivi, che non sono luoghi del tutto salutari e i trattamenti ormonali ai quali gli animali sono ancora sottoposti. Delle recenti analisi hanno messo in evidenza come alcuni dei polli che si acquistano non sono privi di batteri che potrebbero fare del male all’organismo umano.
Risultati non positivi, ecco dove il pollo è risultato contaminato
Altroconsumo ha acquistato 40 prodotti a base di pollo da supermercati, macellerie, discount e mercati di Milano e Roma, per poi sottoporli ad analisi di laboratorio per cercare di scoprire se ci fosse la presenza di microrganismi e batteri. Con esattezza si è tentato di rilevare la presenza di Listeria, Staphilococchi coagulasi-positivi, Enterobatteriacee, Escherichia coli, Campylobacter e Salmonella infantis.
Più della metà dei prodotti acquistati, con esattezza 22, ha rivelato di contenere Campylobacter e Salmonella infantis. “Microrganismi tollerati dalla legge, ma che comunque non dovrebbero essere presenti nel nostro cibo, perché potenzialmente pericolosi per la salute” specifica Altroconsumo “la contaminazione può avvenire lungo tutta la filiera, dall’allevamento alla macellazione […]” aggiungendo che “dalla lavorazione al trasporto” aggiungendo che “dipende anche dalla temperatura di conservazione e dai tempi di giacenza sugli scaffali“.
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La pericolosità è data dal fatto che potrebbero essere potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo, soprattutto la Salmonella che è resistente agli antibiotici. I sintomi che potrebbero presentarsi sono diarrea, nausea e febbre. Parecchi i supermercati che sono rientrati tra i punti vendita dove sono state rilevate tracce dei batteri tra i prodotti a base di pollo.
Gli alimenti a base di pollo risultati positivi alla Salmonella infantis, secondo le analisi di Altroconsumo, acquistati nei supermercati di Milano sono:
- filetto di pollo a fette Esselunga Naturama
- filetto di pollo a fette acquistato in punto vendita Lidl
Quelli invece a Roma sono:
- Petto di pollo a fette Pam
- Petto di pollo a fette sottili Conad
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I risultati che sono stati riportati da Altroconsumo, ovviamente riguardano lo specifico prodotto acquistato nel determinato punto vendita, per questo non è detto che il medesimo prodotto comprato altrove sia lo stesso contaminato. Infine è importante ricordare che per proteggersi da eventuali rischi è necessario cuocere per bene il pollo e lavare attentamente utensili e mani prima e dopo aver toccato la carne.