Non ancora confermata da AdE, la notizia arriva da un senatore di Forza Italia che ha lanciato l’allarme del pignoramento sul conto corrente
Il pignoramento del conto corrente è uno degli incubi ricorrenti dei contribuenti. Specialmente per coloro che sanno di avere delle pendenze con il fisco. Con la ripresa delle attività di riscossione dopo la pandemia, le milioni di cartelle esattoriali non evase sono state sistemate parzialmente, cancellando quelle difficilmente esigibili, ed inviando le restanti. Tutti i contribuenti che hanno ricevuto una o più cartelle esattoriali si sono trovati con un macigno da risolvere.
In particolare coloro che non hanno sostanze per assolvere i debiti. Per legge, il pignoramento dei beni, compreso il conto corrente, è lecito fino ad un certo punto. Si deve garantire il minimo vitale, anche nel caso in cui il debito superi il deposito. Ad esempio, nel caso in cui sul conto venissero accreditati esclusivamente stipendio o pensione, il minimo vitale che deve rimanere in deposito è di 1381,26 euro, il triplo dell’assegno sociale. Per i contribuenti che hanno di più il minimo vitale è più alto, e non è pignorabile.
Conto corrente, il pignoramento secondo Massimo Mallegni
Il senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, negli scorsi giorni ha lanciato l’allarme. “Pignoramento del conto corrente dal 29 agosto”. Questa affermazione ha gettato nel panico milioni di contribuenti, specie se comunicata così, nuda e cruda. La campagna elettorale come sempre tira al proprio mulino i punti forza che contraddistinguono il partito. E la pressione fiscale si sa, è un cavallo di battaglia della destra. Tuttavia spargere terrore con un annuncio che l’Agenzia delle Entrate non ha ancora confermato potrebbe essere un’azione poco proficua ed inutile.
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È vero che le scadenze per i debiti sono passate, ma l’Agenzia potrebbe anche introdurre nuove proroghe prima di passare al pignoramento. E soprattutto la questione non riguarda tutti i contribuenti. I piani di agevolazione fiscali, come Rottamazione Ter e Saldo e stralcio, prevedono il pagamento di rate. Se si saltano le rate verrà inviata cartella esattoriale con tutto il dovuto.
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Chi non ha sanato le rate entro ottobre scorso potrebbe avere conseguenze fiscali e solleciti di pagamento, comprensivi di more ed interessi. Il pignoramento del conto corrente è l’estrema ratio. Si attendono ulteriori sviluppi.